SAN PIERO PATTI – Parco dei Nebrodi, il Consiglio Comunale delibera: 131 gli ettari che saranno inclusi nell’Ente

SAN PIERO PATTI – Parco dei Nebrodi, il Consiglio Comunale delibera: 131 gli ettari che saranno  inclusi nell’Ente

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Il consiglio comunale di San Piero Patti ha approvato, nella seduta di giovedì 13 Novembre, la planimetria dei territori che verranno inclusi nell’Ente Parco dei Nebrodi.

In conclusione, dopo lunghe ore di dibattito – intervallato dagli interventi degli agronomi; degli amministratori dei Comuni limitrofi; dei rappresentanti di categoria e dei cittadini – il civico consesso sampietrino, con 11 voti a favore e 3 astenuti, ha quantificato in 131 ettari, la superficie delle aree che saranno  perimetrate e sottoposte a tutela da parte dell’Ente regionale.

Un risultato questo che si configura come una sorta di “mediazione” tra la proposta iniziale dell’amministrazione guidata dal sindaco Trovato e quella di una parte dei consiglieri del gruppo “Progetto Paese”, il quale ieri è giunto in aula con due diversi emendamenti: uno che proponeva 25 ettari ( tutti fondi comunali) ed un altro 129 ( fondi comunali più altre aree). In seguito alle precedenti delibere consiliari e tenendo conto dell’unico ricorso presentato ad opera dall’ Enalcaccia di San Piero Patti, il sindaco e l’Assessore Salvatore Taranto avevano, infatti, individuato 500 ettari di evidente valore naturalistico da sottoporre a salvaguardia e che -salvo eventuali modifiche da parte dell’Ente di gestione-  potranno essere destinati come zona “D” all’interno del Parco.

Alla fine, il Consiglio sampietrino ha deliberato tenendo in considerazione la seconda proposta del gruppo Progetto Paese- che include Fondo Sciardi, Rocche, Pietra Altare e Valle Sacra e Pizzo Cucuzza -alla quale si sono aggiunti 2 ettari (comprendente  i territori denominati “Pizzo Cucuzza”) indicati dall’Amministrazione. Unità di voto soprattutto tra i gruppi “Progetto Paese” e gli indipendenti di      “Orgoglio, Inpegno e Libertà” , guidati da Salvatore Bongiovanni, che ad oggi in Consiglio costituiscono le compagini più coese e numericamente maggioritarie.

Pareri discordanti però sull’importanza della “continuità” territoriale: a detta del Presidente del Consiglio Alfonoso Schepisi e dei consiglieri di Progetto Paese, verrebbe a mancare vanificando uno degli intenti primari dell’Ente mentre secondo l’Assessore Taranto ciò non sarebbe importante.

In aula presenti, tra gli altri, il dott. Sebastiano Galvagno, noto agronomo ed imprenditore agricolo, il quale, da tempo, ha evidenziato remore nei confronti delle modalità di gestione del Parco: troppi vincoli rispetto agli esigui vantaggi che, ad oggi, hanno avuto i terreni e soprattutto i proprietari dei territori inclusi nel Parco. In definitiva, pur ritenendo valido il Parco come istituzione, Galvagno punta il dito contro la decisione di allargare i confini ai nuovi Comuni che dovrebbero affidare i loro terreni ad un Ente che negli ultimi ventanni ha amministrato in maniera superficile e che, tra l’altro, sta attraversando serie difficoltà economiche.

Assolutamente favorevole all’inclusione del proprio comune nel Parco invece il sindaco di Sant’Angelo di Brolo Basilio Caruso, il quale a stetto giro predisporrà e sottoporra anch’egli al civico consesso del suo paese una proposta circa le aree da perimetrare.

E così tra scettici e convinti, anche San Piero Patti – seppur in attesa del decreto assessoriale – prosegue la sua corsa verso il Parco, presieduto dal dott. Giuseppe Antoci. Ed è proprio da lui che si attende una gestione non più incentrata  alla semplice manutenzione “ordinaria” ma a  quelle politiche di reale e concreto sviluppo dei territori inclusi che invece, come ribadito anche ieri dal Presidente del Consiglio di Floresta dott. Alberto Bruno, non sono state mai messe in atto dall’Ente; motivo per cui il Comune montano è seriamente intenzionato ad uscire dal Parco dei Nebrodi.

 

Sara Gaglio

 

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