DIARIO NOTTURNO – Elogio del Peto ( di Diego Sergio Anzà)

DIARIO NOTTURNO – Elogio del Peto ( di Diego Sergio Anzà)

Questa volta stiamo allegri, stiamo…ariosi. Come il principe di Borbone, sentiamo le nostre intime vibrazioni come canto d’uccello. Mi viene qualche pudico dubbio. Vado avanti o cambio argomento? No, vado avanti. Tutto fa parte di un sommovimento universale. Bisogna affrontare le verità, tutte le verità, di petto, o come ad ognuno si conviene. Ne va del nostro bisogno di esprimerci e di liberarci dai pensieri molesti. Siamo o no post-moderni disinibiti? Siamo o no fuori dai “gonfiori” dei tabù? Via, parliamone. Ovviamente l’ariosa riflessione non mi è venuta per caso. Sono sempre le menti più eccelse che ci indicano la via delle nuove verità e delle nuove scoperte. Quando i grandi astrofisici del mondo ci hanno informato dei buchi neri, delle vibrazioni cosmiche e delle onde gravitazionali, abbiamo all’unisono detto: mamma mia, che strabiliante rivelazione! D’ora in poi la nostra esistenza cambierà per sempre. E invece no, ci dobbiamo ricredere. Uno scienziato bolognese ha fatto una scoperta molto più importante, di quelle che veramente trasformano le nostre tristi vite. Altro che buchi spaziali. Meglio dedicare due ani (scusate anni) di ricerca a buchi più umani, più terreni. Sia reso onore quindi all’emiliano professor Alvaro Porfido.

Dopo 48 lunghi mesi di studio e sperimentazioni, ha inventato le mutande anti-scoreggia. Niente paura, intendiamoci. Non è previsto alcun illiberale respingimento. La trovata geniale sta tutta in un aggeggio ancora misterioso che, messo dentro gli slip, assorbe ben bene e subito rimanda intensi profumi di bosco. Cazzo, vi sembra una cosa da poco? Pensate alla delizia di entrare in un ascensore….previsitato. Pensate ad un film visto in una tranquilla poltrona, senza dover consolare le narici. Pensate ad un viaggio in auto senza la paura di conversazioni…interrotte e turbate. Insomma pensate a quello che volete voi. E pensiamo anche alle nostre personali…responsabilità, in questo modo tranquillamente liberate. Certo, come tutte le invezioni degli uomini, anche le più grandi, qualche limite c’è sempre. Ad esempio, non è dato conoscere se la parfume-mutanda è pure insonorizzata. Non è un particolare da poco. E poi va sempre rigorosamente tenuta indosso. Grossissimo problema per smaniosi amanti e soprattutto sposini nelle notti di luna di miele…. In ogni caso, chi fosse interessato, sappia che i porfidi-slip saranno in vendita dal prossimo settembre, anche nei supermercati. Prevedendo che andranno a ruba, meglio affrettarsi a prenotare. Ma non è finita qui. Perché essendo il sottoscritto anche un ex docente di storia e filosofia, non potevo certo esimermi da qualche mia ricerca. Così pure io ho fatto la mia scoperta. E Vico mi ha aiutato. Corsi e ricorsi. Diciamo che l’invenzione del “cervellone” bolognese non ha l’assoluto copyright.

La via dei profumi è antica, tanto antica. Pensate che i Faraoni e gli Imperatori romani sono stati i primi ad aver ideato un comodo ovetto chiamato Prallo che, dovutamente introdotto, raggiungeva effetti analoghi alle modernissime mutande odorose. Potevano essere da meno i navigatori veneziani? Dal 1500 (la storica data non è certa) spunta una versione più aggiornata: la Vanvera. E qui anche il lessico ringrazia. Non per nulla parlare a vanvera significa parlare col culo! Il trionfo però è tutto dei Napoletani. Non poteva essere diversamente, data la loro sconfinata fantasia e creatività. Ed anche il pregio di chiamare le cose con il loro nome. Ecco che dal 1600 impazza la Piritera. Urbi et orbi. In Sicilia detta Piritiera. Noi siamo gli inventori della lingua italiana e quindi più, semanticamente, precisi. Il “meccanismo”, in funzione fino al primo decennio del 1900, era in realtà un pò complicato. Tra grazioso beccuccio di introduzione, tubo di scarico e saccoccia di accoglienza, spesso un colpo d’aria si stufava di aspettare e… Però i Napoletani. Sempre amanti della musica! Il Principe di Borbone si era fatto costruire una Piritera personale, a forma di canarino. Quando arrivava il soffietto (meglio se soffione) l’uccello diventava un piffero. Che musica maestro, mentre i sudditi applaudivano il Principe che si esibiva lungo le strade, disteso in carrozza. Come vedi, caro professor Alvaro Porfido, non aspettarti il Nobel.

Ci sono inconfutabili e nobili precedenti. E poi se debbo dirla tutta, sta mutanda olezzosa non mi convince tanto. Ci toglie l’unico “diritto politico” rimastoci. Quello di….esprimere la nostra vibrante, rumorosa, pestifera protesta davanti a Palazzo Chigi ed al Parlamento. Io questi slip bolognesi non li comprerò. Voglio fermamente conservare la mia cittadinanza…attiva.

 

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Diego Sergio Anzà

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