DIARIO NOTTURNO – Lo Scarface di Arabite ( di Diego Sergio Anzà)

DIARIO NOTTURNO – Lo Scarface di Arabite ( di Diego Sergio Anzà)

 

murales sfregiatoCerto non voglio paragonare lo sfregiatore del murale realizzato nel Borgo al sanguinario gangster di Chicago. È nella fisiognomica che regge il confronto. Questo cretino ed incivile ignorante non sa, infatti, che quella croce non è sul dipinto, è sulla sua faccia. Ha pensato, questo cretino ed incivile ignorante, di oltraggiare l’opera di una generosa artista, ma è il suo volto che è rimasto deturpato. Perché gli sono rimasti i segni della vergogna e della totale mancanza di senso civico. In prima battuta, verrebbe da dire: forse non è il caso di parlare troppo di un poveraccio che si autopone tra gli scarti della comunità sampietrina. Ed invece l’ignobile vicenda va amplificata e la denuncia deve giungere in ogni casa del paese. Il disprezzo deve spandersi in tutti i luoghi di San Piero, oltre gli antichi vicoli di Arabite. Anche gli alberi e le pietre debbono inorridire al passaggio di questo escremento che si nasconde nel vestito sporco del vile anonimato.

Di notte, vigliaccamente, quando finalmente il Borgo sorrideva ai colori, ha sfregiato una storia dipinta. La nostra storia. La …sua storia. Accanendosi con una oscena croce su quel murale, ha oltraggiato tutto il paese, la sua cultura, la sua bellezza, la sua anima ospitale, i tesori straordinari che il passato ci ha lasciato in eredità e che dobbiamo saper onorare. Mentre ripeto il mio plauso all’Amministrazione comunale per l’iniziativa, voglio, nel contempo, invitare alla vigilanza. Perché i cretini, come lo sfregiatore di Arabite, hanno in comune una naturale propensione: tendono ad aggregarsi, a fare gruppo, ad allearsi in “gloriose” ed “eroiche” azioni. Non è detto quindi, con i dovuti scongiuri, che l’intero branco non torni sul luogo del delitto.

Di solito le orde vandaliche che si aggirano nel buio dei nostri centri urbani, sono alla ricerca patologica di un’identità che non possiedono e che forse non avranno mai. Distruggono, offendono, per dire “noi ci siamo”. Hanno il vuoto dentro, hanno la bruttezza che scorre nel loro sangue. Sono distonici ed abbrutiti. Sono anche figli, bisogna riconoscerlo, di un modello umano ed economico di per sé poco incline ad una pedagogia valoriale. Gli esempi positivi sono scarsi e flebili. Quelli negativi continui ed avvolgenti. Ogni giorno ci imbattiamo in sfregiatori della Politica, della Costituzione, del Governo, del Parlamento, dell’Economia, del Lavoro, della Scuola, dell’Arte, dei Sentimenti e del Pensiero. Messaggi osceni si precipitano, come pioggia monsonica, soprattutto sulla testa di chi non possiede ombrelli di forza critica e di consapevolezza. Il Web contribuisce in modo ormai totalizzante ad imbrigliare nella sua rete gli abitanti di questa triste stagione. Ciò non significa però indulgere in un giustificazionismo tout court. Semmai, la cosiddetta società civile (se esiste ancora) deve assumersi le proprie responsabilità di guida, d’indirizzo e di esempio, senza trascurare il dovere di fermare gli Scarface di tutti i Borghi del mondo. Prima del baratro definitivo.
San Piero, in particolare, ha grandi potenzialità di sviluppo: turismo, agricoltura, artigianato, commercio, infrastrutture. Soprattutto beni culturali da valorizzare. Un impegno ed una volontà collettivi. Senza aspettare che siano sempre gli “altri” a fare qualcosa. Per questo non bisogna consentire che un nottambulo idiota imbratti e mortifichi l’intero paese.

diego_sergio_anza_loghino_firma_002Diego Sergio Anzà

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