SAN PIERO PATTI – Un ” Posto Occupato” ed un’installazione per contrastare la violenza sulle donne.

SAN PIERO PATTI – Un ” Posto Occupato” ed un’installazione per contrastare la violenza sulle donne.

Il 29 giugno del 2013 , dal comune di Rometta ( Me) , partiva “Posto Occupato”:  campagna di sensibilizzazione –  promossa ed ideata da Maria Andaloro –  che ha l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sul fenomeno della violenza sulle donne i cui numeri, dati alla mano,  sono sempre in aumento, senza distinzione geografica, economica e sociale.

In occasione del nono compleanno dell’iniziativa, ieri,  presso la Sala del Consiglio della Città Metropolitana – Palazzo dei Leoni (ex Provincia Regionale), ha avuto luogo l’incontro dal titolo “9 anni di Posto Occupato : la rete e il territorio”.

L’obiettivo  dell’incontro – al quale erano presenti, tra gli altri,  anche i primi cittadini e  gli Assessori alle Politiche sociali dei Comuni messinesi nei quali sono presenti i CAV ( Centri Anti Violenza),  è stato quello di far emergere le criticità che ogni giorno impattano sul lavoro che passa dalla prevenzione alla presa in carico della vittima.

Anche San Piero Patti, grazie alla presenza nel territorio del Centro Anti Violenza “No al Silenzio”, da anni punto di riferimento attivo nell’ambito del contrasto e del sostegno alle vittime di violenza, presieduto dalla Dott.ssa Catena Camuti , è tra i Comuni aderenti l’iniziativa .

L’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Cinzia Marchello, ha presenziato all’incontro e ha istituito , all’interno dell’aula consiliare, il suo “Posto occupato” : per ogni donna uccisa, viene occupato un posto affinchè non la si dimentichi e ci si confronti, sempre, con la sua assenza. Un gesto semplice ma concreto, dedicato a tutte le donne vittime di violenza.

Questi anni di attività , portati avanti con tenacia e costanza dall’ideatrice Maria Andaloro,  sono stati omaggiati, inoltre, implementando l’iniziativa con l’installazione di “Violate”:  una mostra diffusa  – allestita dal 29 giugno all’8 luglio – composta da 10 tavole, in stile graphic novel, donate nel 2013 dal fumettista messinese Lelio Bonaccorso  proprio a “Posto Occupato” .

Le illustrazioni , ognuna delle quali  rappresenta una delle modalità con le quali le donne di ogni età, cultura ed estrazione sociale subiscono violenza, abusi, maltrattamenti,  hanno trovato collocazione presso : il Comune di Messina; Villafranca; Barcellona; San Piero Patti – nell’androne del palazzo Municipale  – Capo d’Orlando; Furci Siculo; Taormina e la Città Metropolitana di Messina.

L’autore  parte correggendo la prospettiva con la quale si tollerano alcune pratiche quotidiane ed arriva alla denuncia degli atti più eclatanti, che culminano con il femminicidio: sono dunque illustrate violenze come la molestia sul lavoro, l’orrore delle spose bambine, la tortura dell’acido o delle percosse, la violenza assistita, la lacerazione psicologica indotta vedendo la tragedia abbattersi sulle persone care.

Maria Andaloro , in questi 9 anni di vita di “Posto Occupato”, quali differenze e/o passi in avanti  ha notato in merito all’impegno del contrasto della violenza sulle donne?

“L’attenzione sul fenomeno è cresciuto e la campagna, partita dalla mia Rometta,  è diventata subito virale , coinvolgendo non solo il territorio limitrofo al comune di  nascita dell’iniziativa ma anche tutto il territorio nazionale ed oltre. Da quel 29 giugno, Posto Occupato è presente nei consigli comunali, provinciali e regionali, nei teatri, nelle università, cinema, sale d’attesa di tutta Italia. L’aspetto che è però carente, a mio avviso , è ancora  la fase di prevenzione: quella che va dal riconoscimento dei vari casi di violenza alla presa in carico del soggetto abusato.

Manca la formazione- informazione di tutto questo percorso. Un deficit che dovrebbe essere colmato, soprattutto, coinvolgendo i giovani  a partire già dall’età scolastica. In quella fase della vita nella quale, gli adolescenti, non sanno riconoscere e non hanno gli strumenti  idonei ed il  supporto corretto atto al riconoscimento dei segnali e degli indicatori della violenza che subiscono o colgono intorno: nelle compagnie,  a scuola, in famiglia nella quale una delle piaghe più diffuse, e subdole, è proprio la violenza assistita.

Mi piacerebbe che si istituissero, a livello scolastico, corsi di Educazione Sentimentale e di Educazione Sessuale in quanto l’informazione e la prevenzione sono la chiave di volta per un quel cambiamento socio- culturale necessario per fermare la violenza. Non solo nelle donne ma anche nei giovani ragazzi che diventeranno gli uomini del futuro. La violenza è un problema culturale; Posto occupato è una campagna contro la violenza, non contro gli uomini: non è il maschio il nemico, ma la cultura violenta. Bisogna lavorare nelle famiglie e nelle scuole per dare un messaggio di rispetto dell’altro.

Avevo deciso di non organizzare particolari  iniziative in occasione della ricorrenza che oggi ne attesta i 9 anni di vita, volevo concentrarmi per il decennale  ma poi 7 donne uccise in 5 giorni la scorsa settimana, Elena la bambina di 5 anni uccisa dalla madre, le altre due donne ammazzate l’altro ieri, pretendevano voce e spazio, non silenzio.

Auspico che dall’incontro possa uscire fuori un documento condiviso che segni la strada che – come sottolineato – va dalla prevenzione alla presa in carico della vittima. Solo così potremmo dare aiuto concreto a tutte quelle donne abusate, umiliate , uccise . Solo così potranno sparire  i Posti occupati!.

Sara Gaglio

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