SAN PIERO PATTI – Milo Floramo apre le porte del suo laboratorio all’artista messicana Gaby Suarez Delreal

SAN PIERO PATTI – Milo Floramo apre le porte del suo laboratorio all’artista messicana Gaby Suarez Delreal

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Al cospetto di uno dei più suggestivi panorami sampietrini, lì dove lo sguardo si poggia sulla storica struttura del Convento sino a spaziare alle Eolie, incontriamo Gaby Suarez Delreal: giovane artista messicana nota per le sue opere pittoriche, sculture e ceramiche.

Seduti in questa terrazza , Gaby inizia a parlare con un contagioso sorriso per giungere, di domanda in domanda, al pianto. Lacrime che esprimono sentimenti contrastanti: gioia per quello che ha acquisito in questo viaggio ma anche di quell’ inevitabile dispiacere tipico delle partenze.

Sì, perché sentendola parlare , in un italiano misto allo spagnolo, si percepisce chiaramente che Gaby Suarez Delreal  a San Piero Patti lascerà un pezzo di cuore.

Arrivata qui due settimane fa , la scultrice –  che vive e lavora a Zacatecas ( Messico) – è stata ospite in paese del maestro sampietrino Milo Floramo. Con lui Gaby aveva già lavorato, proprio oltre oceano, in un corso di scultura presso l’atelier della maestra ceramista Karyna Luna.

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Questo incontro professionale, trasformatosi anche in un saldo rapporto d’amicizia, ha fatto sì che l’artista accettasse l’invito di Floramo in Sicilia per partecipare ad uno dei corsi che tiene ai  suoi “ colleghi”, artisti nazionali ed internazionali, come già fatto in passato e come farà ancora in futuro.

Presso il laboratorio di via Nino Dante, lo scultore ha, infatti,  trasmesso ulteriori conoscenze in merito al taglio diretto sulla pietra a Gaby Suarez Delreal.

Si è trattato,  però, di un corso non convenzionale, come ci spiega nel corso dell’intervista l’artista messicana: “  il maestro Milo mi ha insegnato a lavorare la pietra seguendo principalmente il cuore e l’istinto. Ero giunta dal Messico con un mio bozzetto ma, una volta arrivata quì, ho stravolto totalmente il mio progetto iniziale. Questo perchè, grazie alla grande professionalità di Milo Floramo, ho imparato a scolpire principalmente puntando sul mio istinto ed ad entrare in connessione con le materie prime : è stata la pietra di marmo bianco di Carrara, che ho lavorato per creare la  mia opera, a scegliere me! I sensi mi hanno guidata durante la lavorazione di questa massa, dapprima informe,  e poi divenuta un infinito. Questo nuovo approccio lo devo al maestro Milo Floramo; artista che punta, in primo luogo, a diffondere la sua conoscenza . Generoso ed altruista , ha aperto le porte del suo atelier e della sua casa a me e a chi mi ha accompagnata in quest’esperienza unica:  mia sorella e mia madre”.

Gaby Suarez Delreal  è, infatti, figlia di Irma Valerio ,  nota direttrice della Galleria d’arte che porta il suo nome, situata sempre in  Zacatecas. Da oltre 25 anni ( battezzati nel 2016) , Irma vive per promuovere l’arte nelle sue molteplici espressioni: pittura; scultura; stampe, ecc.

Come la figlia, nel corso del nostro colloquio davanti ad una granita alla fragola – cibo che le ha letteralmente conquistate – Irma parla emozionata di questo viaggio dai positivi risvolti personali andati oltre il mero aspetto formativo. “ Queste settimane, trascorse a stretto contatto con il maestro Milo, hanno accresciuto non solo il nostro bagaglio professionale ma, soprattutto, quello personale.

Abbiamo avuto modo di visitare San Piero Patti ed è stata una scoperta: questo paese e la gente che vi abita è incantevole, ricco di storia e cultura, accogliente. Milo Floramo non è soltanto un maestro d’arte eccellente ma, anche, un promotore della vostra terra.  Siamo state accolte non come semplici turiste ma, bensì, come componenti di una famiglia, apprendendo i vostri costumi e le vostre usanze. Questo interscambio artistico- culturale ci ha dato tanto soprattutto a livello umano.  Torneremo in Messico portando San Piero nell’anima. Desideriamo tornare in questi luoghi, e tra questa gente, molto presto. A questa comunità facciamo l’augurio di saper valorizzare e promuovere il grande tesoro , umano ed artistico, che possiede. Compreso il cibo: l’arancino sampietrino non lo dimenticheremo di certo!”.

 

Sara Gaglio

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