SAN PIERO PATTI – Habemus Bilancio. Si “tecnici” e bocciatura politica all’Amministrazione Trovato

SAN PIERO PATTI – Habemus Bilancio. Si “tecnici” e bocciatura politica all’Amministrazione Trovato

Habemus Bilancio di Previsione. Oggi 8 dicembre 2015, a 23 giorni dalla fine dell’anno, il Consiglio di San Piero Patti  arriva, finalmente, a trattare lo spinoso argomento ed a porre fine alla saga iniziata mesi addietro – tra rinvii, contestazioni, progetti mancanti, intimidazioni del commissario ad acta – e chiusai oggi con un risultato dal retrogusto amaro per l’esecutivo.

Nel giorno dell’Immacolata Concezione, alle ore 10:00, il civico consesso sampietrino ha, per l’appunto, aperto i lavori che prevedevano, come da ordine del giorno, l’approvazione del Programma Triennale delle Opere Pubbliche ed aggiornamento elenco annuale ( atto propedeutico ed indispensabile ) e quindi il Bilancio Preventivo.

La prima mossa, già dopo pochi minuti dall’apertura dell’adunanza, viene fatta dai consiglieri comunali di Progetto Paese; da Graziella Ardiri e dall’indipendente Cinzia Pagliazzo i quali hanno presentato un emendamento nel quale, in sostanza,hanno proposto – per quanto riguarda la costruzione di nuovi loculi ed ossari- un atto d’indirizzo all’Amministrazione comunale per dichiarare non proponibile il Progetto Financing che sarebbe già presente agli atti del Comune di San Piero Patti.

Su questo si impantana il consiglio ed interviene il Sindaco Ornella Trovato la quale dichiara, come già fatto in passato, che l’esecutivo non ha mai mostrato interesse o dato corso alla proposta di tale progetto giunto in Comune – ad opera di una ditta privata- nell’aprile del 2014. A riprova e conferma delle sue intenzioni ed in accordo con la sua Giunta, Ornella Trovato richiede che venga messa agli atti una nota a firma del Responsabile dell’area tecnica arch. Giacomino Furnari  nella quale lo stesso, in riscontro a richieste del primo cittadino, dichiarava ad inizio anno 2015 che il progetto di finanza, non essendo approvato dalla giunta entro tre mesi dalla sua presentazione, risultava per legge decaduto già il 2 febbraio 2015. Ergo, l’emendamento proposto – che prima incassa il parere favorevole della segretaria per poi venire invece bocciato dalla stessa – dopo lunghe disquisizioni in merito sulla sua valenza viene ritirato dai proponenti e riproposto. Alla fine il consiglio, preso atto della nota dell’ufficio tecnico, vota ugualmente e favorevolmente un emendamento che costituisce una sorta di riconferma, e quindi di maggior tutela della cittadinanza, che và ad aggiungersi alla dichiarazione ufficiale del sindaco e dell’Assesore Taranto di non interesse al progetto di finanza per i loculi cimiteriali.

Si arriva quindi all’approvazione del Piano Opere Pubbliche e qui il consiglio vota favorevolmente perché, come evidenziato anche dal capogruppo Fabio Di Dio, grazie alle insistenze del civico consesso oggi –  rispetto ai precedenti consigli nei quali l’ufficio tecnico non aveva presentato neanche il preliminare ma solo una generica dicitura (“S. C.” ovvero stima costi) – gli uffici di competenza hanno dichiarato, con una nota, di essere giunti quasi alla realizzazione dell’elaborato tecnico finale. Forti della vittoria ottenuta, i consiglieri approvano quindi il piano che apre alla trattazione del Bilancio di Previsione che viene approvato dalla maggioranza dei consiliari con 10 voti favorevoli  e 4 astensioni.

Analizzando l’esito e le motivazioni di tale votazione esce fuori il quadro del clima e della situazione politica sampietrina: cominciando dall’incisivo e condiviso intervento del consigliere Franco Ferro ( uno dei favorevoli all’approvazione)  il resto del gruppo Progetto Paese – escluso Gian Luca Camui che si astiene – ha dichiarato un si al Bilancio solo dal punto di vista  “tecnico”, motivato da spirito civico e di responsabilità nei confronti della collettività. Secondo il consigliere ed i colleghi, “è inammissibile, e sminuente il proprio ruolo, dover approvare un bilancio sotto la diffida di un commissario che lo impone ed a poche settimane dalla chiusura dell’anno al quale si riferisce. Ingiustificabile che un’Amministrazione comunale – al di là dei ritardi determinati da disposizioni del governo regionale o nazionale – non sia, ogni anno, in grado di predisporre il documento contabile nei primi mesi dell’anno così che esso possa costituire realmente un previsionale anziché un consuntivo. Politicamente quindi un netta e sonora stroncatura della politica Trovato e  dell’operato dell’Assessore Taranto, al quale però si riconosce un minimo di collaborazione con il consiglio.

Anche le astensioni ( oltre Camuti, anche di Graziella Ardiri, Alfonso Schepisi  e di Cinzia  Pagliazzo) costituiscono un a chiara bocciatura dell’agire politico dell’Amministrazione, alla quale per giunta si chiedono le dimissioni di Sindaco e Giunta. Fedelissimi invece, gli unici, senza se e senza ma Angela Paladina; Nunzio Tricoli e Gino Gulino per i quali l’Amministrazione ha sempre garantito i servizi necessari. Critico per la mancanza di collaborazione e di partecipazione al Bilancio, Salvatore Bongiovanni che comunque “assolve” e vota favorevolmente il docunento.

Le critiche politiche cosi come la richiesta di dimissioni non scalfiscono il sindaco Trovato, forte delle sue motivazioni e del suo agire condiviso ed apprezzato – a suo dire – dalla cittadinanza che, riconfermandola al potere nel 2012, evidentemente condividerebbe il suo operato. Il primo cittadino ha comunque riconosciuto, complimentandosi con il consiglio, il senso di responsabilità dimostrato da tutti nell’atto del voto favorevole del previsionale. Per la prima volta, la stessa, ha anche pubblicamente redarguito l’Assessore Taranto colpevole, nonostante i reali ostacoli affrontati, di non aver coinvolto in maniera più incisa ed attiva i consiglieri per la stesura dello stesso. Concorde, sul richiamo a Salvatore Taranto, anche il Presidente del Consiglio Alfonso Schepisi.

Un Si che ha il sapore del No ed un castello di sabbia che “vacilla” ? Il clima ed il risultato odierno potrebbe farlo pensare.

Sara Gaglio

 

 

 

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