PATTI – Tragedia al ” Rifugio del Falco ” di contrada Rocche Litto, otto anni dopo assolto il titolare Santi Anzà

PATTI – Tragedia al ” Rifugio del Falco ” di contrada Rocche Litto, otto anni dopo assolto il titolare Santi Anzà

A distanza di otto anni dal terribile incendio del 22 agosto 2007 che provocò la morte di sei persone, quasi tutte appartenenti allo stesso nucleo familiare che quel giorno si erano riunite, presso il Rifugio del Falco di contrada Rocche Litto, per festeggiare il compleanno di uno di loro mentre molte altre rimasero seriamente ferite ed ancora oggi portano sul corpo le gravi conseguenze di quella immane tragedia, non c’è alcun colpevole.

Oggi, infatti, dopo meno di un’ora di camera di consiglio, il Collegio giudicante del tribunale di Patti (Maria Pina Lazzara, presiedente, Ugo Domenico Molina e Ines Rigoli, a latere) ha emesso la sentenza con la quale ha mandato assolto dal reato di omicidio colposo plurimo perché il fatto non sussiste e per i reati di lesioni personali e inosservanza delle disposizioni di legge in materia di prevenzione, sicurezza e salute sul posto di lavoro, l’unico imputato rimasto in causa, il titolare dell’agriturismo il “Rifugio del Falco” Santi Anzà.

Nelle udienze precedenti tutti gli altri imputati erano stati assolti perché i fatti contestati loro non sussistevano mentre era stato condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione Mariano La Mancusa per incendio doloso. Il pubblico ministero, Rosanna Casabona, a conclusione della sua articolata requisitoria, invece, aveva chiesto la condanna dell’imputato a quattro anni di reclusione.

La posizione di Santi Anzà era stata poi stralciata nella passata udienza perché il tribunale ha ritenuto necessario approfondire i fatti affidando la consulenza ad un perito, il professore Giovanni Bovio del Politecnico di Torino, che già si era interessato del caso immediatamente dopo la tragedia. Non v’è dubbio che le conclusioni del professore Bovio hanno influito decisamente sulla sentenza emessa ieri dal tribunale di Patti.

Bovio, infatti, nella parte conclusiva della sua relazione peritale ha scritto che, quello del Rifugio del Falco, è stato “un incendio anomalo, eccezionale, imprevedibile” vale a dire, “il frutto di un imprevedibile sistema caotico complesso con un effetto camino ed una variabilità causata dal vento e dalla temperatura del fuoco che cambiava continuamente direzione”.

I difensori di parte civile hanno preannunziato ricorso in appello dopo aver letto le motivazioni della sentenza. Doverosamente ricordiamo i nomi delle persone che hanno perso la vita a seguito del tragico incendio: Matteo Cucinotta che festeggiava i suoi 52 anni, la moglie Lucia Natoli, la mamma di quest’ultima Caterina Maffeini Barberini, Costantino Cucinotta, fratello di Matteo, Cettina Scaffidi dipendente dell’agriturismo e Giuseppe Buonpensiero cuoco della stessa struttura.

Nicola Arrigo

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