PATTI – Mons. Guglielmo Giombanco nuovo vescovo della diocesi di Patti

PATTI – Mons. Guglielmo Giombanco nuovo vescovo della diocesi di Patti

Il Santo Padre Francesco, accettando la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Patti presentata da monsignor Ignazio Zambito, ha eletto oggi Mons. Guglielmo Giombanco nuovo vescovo della diocesi di Patti, divenendone il 102esimo pastore.

Mons. Guglielmo Giombanco, Vicario generale della diocesi di Acireale dal 2012, succederà quindi a S.E. Mons. Ignazio Zambito che lascerà la diocesi di Patti per raggiunti limiti di età.

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Biografia 

Nato a Catania il 15.09.1966 e ordinato Presbitero da S.E.R. Mons. Giuseppe Malandrino il 7 settembre 1991 nella Chiesa Madre di Piedimonte Etneo. Alunno del Seminario Vescovile, minore e maggiore, di Acireale dal 1980 al 1986 e successivamente del Pontificio Seminario Romano Maggiore dal 1986 al 1991. Frequenta a Roma la Pontificia Università Lateranense dove consegue i gradi accademici di:
Baccellierato in Teologia, Licenza e Dottorato in Utroque Iure . Consegue anche il Diploma di prassi amministrativa canonica pressa la Congregazione per il Culto e i sacramenti
Ha svolto i seguenti incarichi pastorali:
Segretario del Vescovo
Vice Cancelliere della Curia Diocesana di Acireale
Difensore del Vincolo del Tribunale Ecclesiastico di Acireale
Cancelliere delle Curia diocesana
Vicario Giudiziale
Vicario Episcopale per il Culto e i Sacramenti
Collaboratore pastorale nella parrocchia “S. Maria del Carmelo” in Acireale (1992 -1995)
Amministratore e Rettore della Basilica Collegiata “Ss Apostoli Pietro e Paolo” in Acireale (2001 – 2012)
Docente di Diritto canonico e di Teologia dogmatica presso l’Istituto di Scienze Religiose “S. Agostino” di Acireale
Docente incaricato di Diritto canonico presso lo Studio Teologico “S. Paolo” Catania
Giudice presso il Tribunale Ecclesiastico Regionale di Palermo
Coordinatore della commissione diocesana per la formazione permanente dei presbiteri
Responsabile diocesano della formazione dei giovani presbiteri
Padre Spirituale del Monastero della Visitazione di Acireale
Vicario Generale della diocesi dal 2012
Nominato da Benedetto XVI Prelato d’Onore di Sua Santità il 12 settembre 2012
Canonico dei Capitolo Cattedrale di Acireale il 28 gennaio 2015
Membro della commissione presbiterale regionale e referente della diocesi presso il Centro Regionale “Madre del buon Pastore” per la formazione permanente dei presbiteri
Membro del Consiglio Pastorale diocesano, del Consiglio Presbiterale e del Collegio dei consultori
Assistente Spirituale dell’Istituto della “Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo” di Acireale (2004 – 2012) e di altre associazioni ecclesiastiche. Cappellano della Polizia Municipale di Acireale.
Pubblicazioni
-Il concetto di interpersonalità coniugale nell’attuale legislazione canonico, estratto della tesi di dottorato, Roma, PUL, 1996
– Il concetto di interpersonalità coniugale nella giurisprudenza rotale , in Apolinnaris, 70 (1997), 106 -139
-Il completamento dell’iniziazione cristiana in età adulta, in GIDDC, Iniziazione cristiana profili generali, in Quaderni della Mendola, 16 2007, 131- 153
-La formazione dei fedeli al sacramento della Penitenza, GIDDC, Il sacramento della Penitenza, in Quaderni della Mendola, 18 (2009), 195 – 231
-Il matrimonio tra cattolici e musulmani in Italia, in Synaxis 27/1 (2009) 153 – 155
-L’insegnamento del diritto canonico nella formazione dei futuri presbiteri alla luce del Vaticano II, in , In Servitio Magistri, Miscellanea in onore dei docenti emeriti dello Studio Teologico S. Paolo, cur. F. Aleo, R. Gisana, G. Zito, Quaderni di Synaxis, 2011, 399 – 416.

MESSAGGIO DEL VESCOVO ELETTO
MONS. GUGLIELMO GIOMBANCO
ALLA CHIESA DI PATTI
Sorelle e fratelli carissimi,
con immensa gioia nel cuore mi rivolgo a voi con le parole dell’apostolo Paolo: «Ho un vivo desiderio di vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale perché ne sia-te fortificati, o meglio, per rinfrancarmi con voi e tra voi mediante la fede che abbiamo in comune, voi ed io» (Lettera ai romani, 1,11-12).
Quando mi è stata comunicata la volontà di papa Francesco di nominarmi vescovo della Chiesa di Patti, ho subito pensato all’icona del pastore buono, così forte ed insieme così dolce, scelta da Cristo per definire la sua persona e il suo rapporto con noi. Il pasto-re buono, ci ha detto Gesù, conosce le sue pecore, cioè le ama perché sono sue, perché gli appartengono, e offre la vita per loro.
Carissimi, vengo a voi per conoscervi, cioè per amarvi e farvi dono della mia vita. Voi siete la mia nuova famiglia, noi ci apparteniamo! Insieme seguiremo Lui, il pastore buono, perché riconosceremo la sua voce ed Egli ci guiderà verso gli orizzonti sconfinati della verità e dell’amore. Per così grande dono ringrazio Dio, che con la sua luce illumi-na ed orienta i passi del mio cammino.
Esprimo profonda e filiale gratitudine al santo Padre Francesco che, senza alcun mio merito, mi ha chiamato al servizio episcopale. A lui prometto il costante ricordo nel-la preghiera e il sempre rinnovato impegno di comunione e di docile obbedienza.
Saluto con rispetto e stima il vescovo Ignazio Zambito, che ha amato e servito la nostra Chiesa con un lungo, fecondo e appassionato ministero pastorale. A lui va la no-stra profonda gratitudine e prego con voi il Signore, che conosce i cuori e vede nel segre-to, perché lo ricompensi per tutto il bene compiuto.
Al Signore chiedo di benedire tutte le famiglie della nostra diocesi, con speciale attenzione a quelle provate da sofferenze fisiche e morali: penso alla povertà dei valori, alla mancanza di lavoro, alla precarietà nelle scelte di vita, alla solitudine degli anziani e dei sofferenti… Ringrazio Dio per i genitori attenti, per la saggezza degli anziani, per la gioia dei bambini e per l’esuberanza dei giovani che sono il presente e il futuro della no-stra Chiesa, per i laici generosi che, a vario titolo, sono impegnati nella costruzione del Regno di Dio… Con tutti desidero realizzare rapporti di amicizia e di ecclesiale corre-sponsabilità.
Con grande affetto mi rivolgo ai voi presbiteri e vi chiedo di farmi spazio nel vo-stro cuore perché, insieme, possiamo amare e servire la comunità cristiana. «Ciascuno dei presbiteri, ci ha ricordato il Concilio, è… unito ai suoi confratelli con il vincolo della
carità, della preghiera e della incondizionata collaborazione, manifestando così quella unità con cui Cristo volle che i suoi fossero compatti come una cosa sola, affinché il mondo sappia che il Figlio è stato inviato dal Padre» (Presbyterorum ordinis, 8). Lo stile autentico di comunione, ricco di accoglienza, di confronto aperto e costruttivo, di pre-ghiera comune e di convivialità, diventa così la nostra prima testimonianza, che fa cre-scere la comunione in tutta la nostra Chiesa e lascia realmente trasparire che è Cristo l’unico pastore.
Alle consacrate e ai consacrati auguro di essere sempre più profezia del Regno, perché ci ricordino che anche oggi è possibile condurre una vita animata dalla gioia, do-no di Dio a chi lo segue con cuore sincero, e dalla passione per la fraternità; una vita, quindi, “diversa” da quella che il “mondo” ci propone.
I cari seminaristi rispondano con gioia alla chiamata del Signore, con la chiara consapevolezza che progettare e vivere nella dimensione del dono è veramente esaltante.
Un cordiale saluto rivolgo alle sorelle e ai fratelli delle altre confessioni religiose presenti in diocesi e chiedo al Signore il dono del discernimento perché possiamo indivi-duare, attraverso l’ascolto reciproco e il dialogo fraterno, percorsi comuni di fede e di te-stimonianza.
Agli amministratori dei quarantadue comuni presenti nel territorio della diocesi e a quanti sono impegnati, a vario titolo, nella tutela e nella promozione del bene comune, rivolgo l’augurio di pieno successo del loro servizio a favore delle persone, mentre assi-curo la leale collaborazione della comunità ecclesiale.
Affido voi e me alla materna intercessione della Vergine santissima, delle sante e dei santi che veneriamo nelle nostre comunità. Ci ottengano dal Padre, datore di ogni bene, i doni necessari perché possiamo percorrere i sentieri della storia custodendo nel cuore la gioia del vangelo. «Essere Chiesa, scrive papa Francesco, significa essere Popo-lo di Dio, in accordo con il grande progetto di amore del Padre. Questo implica essere il fermento di Dio in mezzo all’umanità. Vuol dire annunciare e portare la salvezza di Dio in questo nostro mondo, che spesso si perde, che ha bisogno di avere risposte che inco-raggino, che diano speranza, che diano nuovo vigore nel cammino. La Chiesa dev’essere il luogo della misericordia gratuita, dove tutti possano sentirsi accolti, amati, perdonati e incoraggiati a vivere secondo la vita buona del Vangelo» (Evangelii gaudium, 114).
Pregate per me perché io possa annunciare il vangelo con franchezza, come è mio dovere (cfr. Lettera agli efesini, 6,19-20).
Vi saluto cordialmente e invoco su di voi le più ampie benedizioni del Signore.
Acireale, 1 febbraio 2017
 Gugliemo Giombanco
Vescovo eletto

Redazione

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