Almeno perora il tanto paventato dimensionamento della rete scolastica, che non sempre tiene conto delle reali esigenze di un territorio ma si fonda su dinamiche che sfuggono ai “miseri mortali”, non toccherà gli istituti pattesi.
Pertanto, la “conformazione” attuale rimarrà inalterata, con due istituti comprensivi, “Lombardo Radice” e “Pirandello” e, per la Scuola Secondaria di Secondo Grado, il Liceo “Vittorio Emanuele III” e l’IIS ”Borghese Faranda”.
E’ quanto emerso dall’incontro tenutosi a Palazzo dei Leoni per confrontarsi sulla proposta da presentare, entro il prossimo 18 novembre, all’Assessorato regionale dell’Istruzione, che poi dovrà definitivamente pronunciarsi, “aprendo”, magari, una serie di ricorsi al Tar visto che ogni realtà che si prevede debba essere “toccata” dal provvedimento è intenzionata a lottare col “coltello fra i denti” per difendere i propri istituti.
La mannaia, quindi, al momento, risparmierà la nostra città, così come ha risparmiato l’istituto “Levi-Montalcini” di San Piero Patti.
Secondo la proposta che sarà presentata a Palermo, dovrebbero essere undici gli istituti della provincia.
Così a Sant’Agata Militello si “unirebbero” “Cesareo” e “Marconi”, Naso da Capo d’Orlando 1 “passerebbe” a Castell’Umberto, mentre nel centro paladino si avrebbe un unico istituto comprensivo e non più due; Santa Lucia del Mela a San Filippo del Mela, Santa Teresa Riva acquisirebbe plessi dall’istituto comprensivo di Roccalumera a cui “cederebbe” la direzione didattica.
A Barcellona verrebbero soppressi gli istituti comprensivi “Ballotta” e “Militi”, Mistretta verrebbe accorpata a Tusa.
A Messina formerebbero un unico istituto comprensivo “Villa Lina Ritiro” e “Battisti Foscolo” e verrebbero rimodulati gli istituti “Leopardi” e “Luciani”.
Per gli istituti superiori, a Sant’Agata Militello sarebbero aggregati l’ITI “Torricelli” e l’ITET “Tomasi di Lampedusa” e a Messina l’ITE “Jaci” e l’ITN “Duilio”.
Nicola Arrigo
