NEBRODI –  Tavolo tecnico alla Regione: ”Costituire, insieme, una Qualità Sicura Sicilia del nocciolo”

NEBRODI –  Tavolo tecnico alla Regione: ”Costituire, insieme, una Qualità Sicura Sicilia del nocciolo”

Concrete soluzioni per salvare e rendere nuovamente produttivi i noccioleti nebroideii sono emerse dal tavolo tecnico che si è tenuto in questi giorni presso l’Assessorato Regionale alle Risorse Agricole di Palermo – guidato dall’avv. Nino Caleca – ed al quale hanno partecipato, al di là della politica regionale, anche un nutrito numero di protagonisti del settore che negli ultimi anni stanno provando ad arginare la crisi del comparto agricolo.

Incontro_Regione_Nebrodi_banner_000Presenti, infatti, tra gli altri: i rappresentanti delle SOAT; il Presidente dell’Ordine degli Agronomi e dei Forestali, dott. Agr. Felice Genovese; l’esperto e delegato dell’Ordine dei dottori agronomi  dott. Agr. Sebastiano Galvagno; il Prof. Matteo Florena dell’Ass. Culturale Nebrodi ; l’On. Francesco Calanna Commissario  dell’ESA e Presidente GAL Nebrodi; gli imprenditori Caprino e Cappello; Amministratori comunali dei Nebrodi; l’on. Pippo Currenti;  il  Prof. Peri dell’Istituto di entomologia e la prof.ssa Germanà  dell’Istituto di Coltivazione Arboree entrambi della Facoltà di Agraria  Università di Palermo. Ed ancora: il Presidente della Confagricoltura di Messina Ing. Natoli Franco; il Capo dell’Ispettorato provinciale dell’Agricoltura di Messina  dott. Agr. Salvatore Bottari; il direttore della ripartizione Faunistica venatoria di Messina Dott. Agr. Giovanni Dell’Acqua ed il Dirigente Regionale dott. Agr. Gufo; il dott. Agr. Giarratana Gerri dell’A.R.P.A., il dott. Nino Ferro Presidente del movimento lotta ai ghiri ed il dott. Enzo Ioppolo dell’Ass. “ Comunità della nocciola “   .Incontro_Regione_Nebrodi_002

L’incontro, epilogo di diversi altri propedeutici svoltisi in questi mesi, nasce dall’urgente necessità di fronteggiare la crisi del comparto della corilicoltura siciliana, che ha seriamente colpito in particolare i noccioleti della provincia di Messina, determinando il crollo dell’intero compartorto agricolo. Il settore corilicolo deve affrontare oggi, infatti, l’emergenza del difficile mercato internazionale, dominato dalla produzione turca e dagli incrementi delle produzioni mondiali dovuti alla rapida diffusione della coltivazione sia nell’Europa Orientale che in altre aree del mondo (Cile, Sud-Africa) e deve anche fare i conti con due ulteriori “nemici”che hanno compromesso la produttività e la qualità di questa coltura: i ghiri ed il cimiciato.

Numerosi Comuni situati nell’area dei Nebrodi, a partire da Ucria, registrano infatti danni rilevanti agli impianti corilicoli a causa della presenza massiccia di ghiri – che hanno compromesso significativamente la produzione del 2015 con gravi riflessi economici e sociali come sottolineato dal sindaco Giuseppe Lembo– e  di parassiti, meglio conosciuti come le cimici del nocciolo, le cui punture danneggiano le nocciole in accrescimento provocandone l’aborto traumatico oppure  rendendo i gherigli immangiabili ed inutilizzabili, pertanto, dall’industria dolciaria.Incontro_Regione_Nebrodi_001

Il Prof. Matteo Florena, principale fautore ed organizzatore dell’incontro, ha illustrato ai presenti che la corilicoltura Nebroidea oggi ha buone prospettive per valorizzare la propria produzione nell’ambito dell’accordo di filiera realizzando un prodotto “ Qualità sicura”, attivando cioè un sistema imprenditoriale in grado di adeguare e qualificare l’offerta dei prodotti corilicoli  in accordo alle esigenze di qualità imposte dalla trasformazione.

L’Agronomo dott. Galvagno ha richiamato alla memoria quando negli anni 60/70 l’intera Provincia corilicola di Messina fu sottoposta da parte dell’Assessorato Regionale Agricoltura, su semplice richiesta delle Aziende agricole corilicole,  alla lotta alla cimice del nocciolo (e l’appalto dato alla Ditta Franchina di Tortorici,) mediante l’uso di un prodotto il cui nome commerciale era “ESASIAPA” ed il principio attivo il diclorodifeniltricloroetano, che altro non era che il “terribile” e “cancerogeno” ( bandito poi in tutto il mondo alla fine del 1978) D.D.T.  Lo spargimento indiscriminato su tutto il territorio corilicolo della provincia di Messina causò, nel tempo, un disastro ambientale di vaste proporzioni cui è imputabile, tra l’altro, la scomparsa di tutti i predatori entomofagi in genere ma ovviamente anche quelli delle cimici del nocciolo, minoritari rispetto a quest’ultime, ed anche dei predatori notturni dei ghiri.  La Regione, quindi, oggi ha un debito morale da scontare. Pertanto, tra le varie soluzioni che possono esserci per fronteggiare i ghiri, l’agronomo Galvagno né suggerisce una che egli stesso ha attuato circa quindici anni fa nella propria azienda e cioè la reintroduzione del rapace notturno “Allocco”, con ottimi risultati tantè  che attualmente la sua azienda sconta danni quasi irrisori.Incontro_Regione_Nebrodi_004

Presa la parola, il dott. Gufo – Dirigente della Ripartizione Faunistica Regionale –  ha evidenziando come per una completa lotta ai ghiri sia auspicabile una modifica della legge Regionale che riconosce il ghiro come animale protetto al fine di avviare un protocollo di monitoraggio dei roditori ed,  in caso di accertamento positivo,  attuare interventi di contrasto della sovrappopolazione quali, ad esempio, l’autorizzazione di periodi di caccia nelle zone delimitate di eccedenza dell’animale.

Contrastare il cimiciato con un antagonista naturale (oofago) è quanto prospettato invece dall’entomologo prof. Peri, il quale in  accordo con l’Ente Sviluppo Agricolo- guidato dall’On. Francesco Calanna- hanno annunciato alla platea l’avvio di un progetto pilota che potrebbe attuarsi presso la Bio Farma con  sede in Ramacca, oppure con l’istituzione di un nuovo progetto specifico sempre in accordo con l’Università di Palermo. L’On. Calanna ha, inoltre, sottolineato la necessità di  costituire un gruppo di lavoro coeso per realizzare “lavoro” ed avviare un percorso per caratterizzare e preservare la biodiversità delle nostre  nocciole,  così come anche hanno prospettato peraltro il Presidente Felice Genovese e l’On. Currenti.

Incontro_Regione_Nebrodi_003Le conclusioni dei lavori sono giunte dall’Assessore Caleca: “ la Regione, in questo progetto, si ritiene “socia” di tutte le parti coinvolte, dal produttore al trasformatore. Mi impegno personalmente ad erogare i fondi sia per avviare la sperimentazione per contrastare biologicamente il cimiciato sia  per rifinanziare la misura 216 nel PSR 2014/2020 che ha già permesso di recuperare circa 7000 ettari di terreno coltivato a nocciolo.  A livello politico, provvederò a modificare la legge sui ghiri che andranno monitorati, muniti di chip ed abbattuti se in eccedenza. Dobbiamo organizzarci sinergicamente, ognuno con le proprie competenze e ruoli, per valorizzare, promuovere e vendere l’eccellenza siciliana. La nostra bio diversità qualificata deve costituire la nostra forza; miro a realizzare, insieme a tutti voi, una “Qualità Sicura Sicilia”.

 

Sara Gaglio

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