DIARIO NOTTURNO – VERDAMMT KESSELRING ( di Diego Sergio Anza’)

DIARIO NOTTURNO – VERDAMMT KESSELRING ( di Diego Sergio Anza’)

C’è chi preferisce non ricordare e c’è chi non sa. A costoro propongo la lettura di questa famosa epigrafe scritta da Piero Calamandrei, maestro di libertà e democrazia.

“Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.
Ma soltanto col silenzio dei torturati
più duro d’ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA”.

 

diario_notturno_verdammt_kesselring_004

Il mostro che vedete nella foto, si chiama, appunto, Albert Kesselring. Che sia dannato in eterno.
Durante la seconda guerra mondiale fu il comandante delle forze armate germaniche in Italia. A fine conflitto fu processato e condannato a morte per i numerosi eccidi che l’esercito nazista aveva commesso ai suoi ordini (Fosse Ardeatine, Strage di Marzabotto e molte altre). Successivamente la condanna fu commutata in ergastolo, ma egli venne rilasciato nel 1952 per le sue presunte gravi condizioni di salute. Tale gravità fu smentita dal fatto che Kesselring visse altri otto anni libero nel suo Paese, dove divenne quasi oggetto di culto negli ambienti neonazisti della Baviera.
Tornato libero, Kesselring sostenne di non essere affatto pentito di ciò che aveva fatto durante i 18 mesi nei quali tenne il comando in Italia ed anzi dichiarò che gli italiani, per il bene che, secondo lui, aveva fatto loro, avrebbero dovuto erigergli un monumento.

diario_notturno_verdammt_kesselring_002
In risposta a queste farneticanti affermazioni, Piero Calamandrei scrisse la celebre epigrafe sopra riportata ed il cui testo venne posto sotto una lapide ad ignominia di Kesselring stesso, deposta dal Comune di Cuneo, e poi affissa anche a Montepulciano, in località Sant’Agnese, a Sant’Anna di Stazzema, ad Aosta, ai piedi del faro di Prarostino, all’ingresso delle cascate delle Marmore e a Borgo San Lorenzo, sull’antico palazzo del Podestà.
In tempi come questi di becero revisionismo o addirittura di negazionismo, diventa un preciso dovere morale ricordare le nefandezze del nazifascismo e di certi personaggi e, nello stesso tempo, rendere onore a chi si oppose a tanto orrore anche con il sacrificio della vita.
In tutta Europa (vedi ultime elezioni in Germania) diventano sempre più inquietanti le urla di chi vorrebbe tornare ad un passato belluino e demoniaco. L’epigrafe di Calamandrei può contribuire a tenere lontani i demoni. RESISTENZA.

 

diego_sergio_anza_loghino_firma_002

Diego Sergio Anza’

Evidenza x