DIARIO NOTTURNO – Vela issata … ” Dottoressa lassassi perdiri ca cussì è peggiu, non cala nenti”.

DIARIO NOTTURNO – Vela issata … ” Dottoressa lassassi perdiri ca cussì è peggiu, non cala nenti”.

diario_notturno_Vela_issata_sanpieropatti24_slider_001Don Giovanni Boccaccio ha lasciato le sue colline toscane e si è trasferito sui Nebrodi. Accadono cose turche nel Gerontovillaggio. Sentite questa che è proprio bella. Un pastorello che ogni tanto mi delizia con una borsa di cicoria selvatica e qualche ricottina, è un pò frastornato. Suda e mi chiede acqua fresca per riprendersi. Stai male, Ninuzzo? Lasci perdere, dottore, vengo dall’ospedale. E allora stai proprio male? No, io non c’entro, mio nonno malanova. E mi spiega che è stato chiamato d’urgenza dalla badante del nonnino che giaceva nel letto con….la vela issata. Non c’era vento, calma piatta, ma la vela era lì e non c’e stato verso di ammainarla.

Che è successo? Ancora stralunato, il povero Ninuzzo prosegue nel racconto che io così riassumo, altrimenti facciamo notte fonda. Insomma l’ultraottantenne da sempre allegrotto e vinello dipendente, ha visto la sua assistente domestica china a pulire il pavimento e…la postura lo ha travolto. Di scatto ha aperto un cassetto, ha trovato il segreto esagerato ausilio (quattro o cinque diario_notturno_Vela_issata_sanpieropatti24_immagine_002magiche pillolette) ed ha chiesto…assistenza. Alla badante, ovviamente. Questa, donna seria e timorata di dio, prima ha opposto strenua resistenza, poi, vistasi persa, si è rifugiata nel pollaio.

Il nonnino sconsolato, si è steso sul letto dove lo ha raggiunto Priapo, il Duro della Storia. Dolorini, impedimenti vari, subito il nonno in ospedale. E qui, destino capriccioso, chi arriva per rimediare al danno? Una giovane dottoressa più forme che stetoscopio. Niente da fare. Qualche manovra professionale ha fatto incanaglire Priapo ancora di più. “Lassassi perdiri, dottoressa”.

C’è voluto un bacucco di medico per mettere tutto a posto.

Ninuzzo, dopo un altro bicchiere d’acqua fresca, conclude il suo pastorale decamerone e raggiunge le sue belanti figliole. Nelle scale, mi rassicura, anzi si rassicura, che ha avvisato tutte le farmacie del comprensorio: porte sbarrate al nonno.

Ora io, francamente, capisco Ninuzzo, ma non riesco a non provare un moto di simpatia per questo mancato mandrillo ultraottantenne. Se a quell’età, serve un bastone per reggersi, perché, ogni tanto, non cercarne un altro più…umano? Basta che non ci si metta in mezzo Priapo.

In realtà, nel Gerontovillaggio, c’è gente che combina più danni. Gente che non disponendo di Viagra per i neuroni, invece di rassegnarsi al rincoglionimento, farfuglia molli cazzate.

Vedi il vate del giornalismo, Scalfari Eugenio. L’altra sera duettava con Renzino ed era più lo sconforto a sentirlo che la noia per le balbettanti e ripetitive prediche. O peggio ancora il Mistero Buffo Nobel (meritato?) Fo Dario. Una vita di sinistrorso e di Soccorso rosso ed adesso sbandiera al vento il suo voto, a Milano, per Parisi, candidato della destra e nella cui lista c’è un neofascista dichiarato.

Che dire? Dico solo che io preferisco il nonno di Ninuzzo.

 

 

Diego Sergio Anzà

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