DIARIO NOTTURNO – NON È SOLO COLPA DELLA NATURA MATRIGNA ( di Diego Sergio Anza’)

DIARIO NOTTURNO – NON È SOLO COLPA DELLA NATURA MATRIGNA ( di Diego Sergio Anza’)

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Il Centro Italia colpito al cuore in una notte di fine estate. Il terremoto non è solo morte vigliacca. Il terremoto fa orrendamente raggrumare la paura più ancestrale. È la Terra che uccide, la madre che si fa spietata matrigna, che spacca la carne e le ossa dei suoi figli. Non possiamo accettarlo, non possiamo spiegarlo, ma è così. Brutalità di visceri impazziti che spezzano la pancia e ci affogano nel sangue. Un sobbalzo violento della Natura che sembra voglia vendicarsi della vita che lei stessa ci ha dato. Un obbrobrio della Grande Genitrice che si nasconde tra le pieghe del destino per colpire, con subdola ferocia, quando e come vuole.
È vero, infatti, a nessuno è dato prevedere il posto ed il momento del calcio infernale, ma gli uomini possono, almeno parzialmente, ripararsi dal mostro che spunta improvviso sotto i nostri piedi, scaraventandoci nel terrore. Basterebbe costruire rifugi più sicuri con muri “esperti” e solai di ferro pronto a lottare e resistere. Ci rassegniamo invece al Fato, pur sapendo che non c’è territorio, in Italia, tranne forse la Sardegna, in cui la maledetta tettonica non rigurgiti, quando vuole, il suo gigantesco pasto. Non tentiamo neppure di respingere l’orrendo bolo.

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Viviamo sul baratro, ma le nostre case hanno gambe d’argilla. In altri Paesi ad alto rischio sismico, un terremoto della stessa magnitudo di Amatrice, avrebbe prodotto solo qualche graffio (penso al Giappone). No, non è solo colpa della natura matrigna. Gli abitanti di questa Italia bella e suicida hanno le loro colpe. Soprattutto colpe criminali hanno le Istituzioni che questi cittadini inermi dovrebbero rappresentare. Non esiste una precisa mappatura di tutte le abitazioni in pericolo. Di fatto non esiste un piano nazionale, severamente ed efficacemente applicato, per ristrutturare tutti i vecchi edifici. La legge del giugno 2009 di conversione del decreto per la ricostruzione in Abruzzo, stabilisce che siano finanziati interventi per la prevenzione del rischio sismico su tutto il territorio. Pensate, la cifra stanziata (nel 2016, appena 44 milioni) rappresenta solo una minima percentuale, forse inferiore all’1%, del fabbisogno per il completo adeguamento anti-sismico di tutte le costruzioni, pubbliche e private, e delle opere infrastrutturali strategiche. Una vergogna!
In tutta la storia della Repubblichetta, mai una strategia efficace per fronteggiare l’onda maligna della Natura. Ecco così le vittime, ANCHE DI STATO, del Belice, dell’Irpinia, del Friuli, della Calabria, dell’Aquila, dell’Emilia ed ora del Lazio e del Molise. Domani altri bambini, donne ed uomini sentiranno l’odore della morte nel buio della polvere e delle pietre. Tanto quando il sole illuminerà il disastro, la solita faccia di impudico cretino (una galleria infinita fino a Renzi) si presenterà a porgere le “sentite” condoglianze ed a promettere strabilianti interventi.
In fondo a questi signori interessa solo che non crollino i loro Palazzi!

 

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Diego Sergio Anza’

 

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