DIARIO NOTTURNO – Manifestazioni estive a San Piero Patti/ Mi vien da ridere ( di Diego Sergio Anza’)

DIARIO NOTTURNO – Manifestazioni estive a San Piero Patti/ Mi vien da ridere ( di Diego Sergio Anza’)
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C’è ‘na poviredda in giro pi stradi du nostru paisi. Ha capelli scunzati, vestiti rattoppati, occhi i pisci mortu, gammi i ferru filatu e scarpi ca bucca aperta. Senza denti. È proprio poviredda. Assumigghia a Vanna Muschighietta. I piu giovani ovviamente non la ricordano. Ve la fotografo io che sono vecchietto. Camminava lenta, lenta, col vestito di Arlecchino e calzettoni che piangevano. Delle scarpe non…voglio parlare, del suo viso ricordo solo una grande ruga ed il naso a peperone. I monellacci la schernivano senza pietà. Lei agitava un fazzoletto di stracci e si vantava della sua bellezza e di avere 100 fidanzati. 
Vanna è tornata ed ha cambiato nome. Si chiama Estate Sampietrina 2016.

Trattasi (burocratese oportet) di un cartellone di eventi (!) davvero poverello. Ma non perché mancano chissà quali effetti speciali, quali appuntamenti sulla Croisette. Poverello di idee, di entusiasmo, di coinvolgimento popolare. È come se fosse stato concepito su un tavolo stanco, pigro, inconcludente, affrettato. Fatto così tanto perché dev’essere fatto. Qualche dèjà vu, qualche inconsistente aggiunta e per il resto, accontentatevi. Questo passa il convento, anzi la Casa comunale.
Lo so, ci sono pochi soldi in cassa. Nessuno pretende un monologo in piazza di Dustin Hoffman o l’orchestra di Vienna diretta dal maestro Mheta. Sarebbe bastato un minimo di creatività. Come si fa nelle famiglie quando scarseggiano i viveri. Con quello che si ha, è possibile inventarsi piatti “nutrienti” e gustosi.
È mai possibile che lassù chi di competenza non sia riuscito a partorire un’ideuzza per dare un minimo di dignità ad un manifesto che sembra quello elaborato in qualche condominio di villeggianti agostani? È possibile. Quando il solito dilettantismo unito alla malavoglia, crea solo ridicole cianfrusaglie. Se poi si tratta di manifesta incapacità, chi di (in)competenza dovrebbe trarne le istituzionali conclusioni.
Gli amministratori pubblici di San Piero (qualcuno in particolare) di solito sono poco inclini (democraticamente) a rispondere ai rilievi dei media locali. Vivono nella fortezza Bastiano. Snobbano i giornali e il Web. Lo capiamo, mistici pensieri li avvolgono e li distraggono in direzioni escatologiche. Chissà che stavolta però non ci degnino di una piccola replica. Tipo: e tu che avresti fatto con i pochi mezzi a disposizione? Risposta: senza tanta fatica avrei dato uno sguardo ai programmi estivi di paesi come Montalbano, Ficarra, Sinagra, Ucria ed altri delle stesse dimensioni del nostro. Ma aggiungendovi qualche cosetta inedita e senza spese. No, i sampiroti si debbono accontentare degli sforzi lodevoli di associazioni e dei bar che oltre alle granite si….esibiranno nel liscio. Caccia al tesoro, teatrino dei piccoli, tornei di non so che, emigrati allo sbaraglio e, tanto per cambiare, blues a gogò. Dico, siamo o no la New Orleans dei Nebrodi?
Monumenti, cultura, antiche tradizioni popolari: e chi li conosce?  Ah, il corteo storico che vie misteriose ha preso?  Dove si trova? Il coinvolgimento di tutta la comunità in un’assemblea per decidere cosa fosse possibile fare a zero euro, cos’è roba troppo democratica e poco mistica?
Non bisogna disperare però. Ci possono essere sempre i fuori programma. Per Ferragosto potrebbe spuntare dal cilindro una cantante di successo; di quelle che pur di aprire la vetusta bocca, si accontentano di una frittola e di un sospiro. O meglio, mi viene in mente la performance in piazza del fraticello con gli invasati che cantano e ballano. Invitiamoli, doniamo al popolo una serata sacra ed allegra. Ah, stavo dimenticandoun altro possibile fuori programma:  la commovente sfilata degli abiti da sposa d’antan. Ricordo fiumi di lacrime di fronte a cotanta suggestione. Forza, tiriamoli fuori. Diamo una mano ai magnifici capi della res pubblica.
L’altro giorno, era quasi l’alba. Sempre insieme con il mio inseparabile amico professor Gorgone, ho condiviso la bellezza ineguagliabile delle nostre colline che indicano il triangolo del mare nostrum. Non continuo nella descrizione perché inesorabilmente cadrei nella retorica che io aborro. Troppa bellezza. Forse immeritata bellezza.
Mi chiedo infatti: possibile che nessuna amministrazione comunale, a parte gli eventi(?) estivi sia mai riuscita a costruire una cornice attorno a questo strabiliante dipinto? Magari una cornicetta modesta, senza grandi pretese, fatta di piccoli sforzi per stabilizzare una perpetua sindrome di Stendhal in chi abita a San Piero e in chi viene come turista. Iniziative, iniziative, iniziative. E non una balconata lasciata sola e confortata da qualche foto di passaggio. Che vergogna, che stupidità, non volersi accorgere di un tesoro così stupefacente!

P. S. Per onestà bisogna riconoscere che, tra i pochi banali appuntamenti d’agosto, uno, il solo, è davvero interessante.  Mi riferisco all’esibizione, la sera del 30, del soprano Josefien Stoppelenburg e del pianista Stephen Alltop. Due artisti statunitensi noti ed apprezzati in tutto il mondo.
Mi meraviglia tanto una scelta così meritoria, che quasi quasi mi viene il dubbio che una vocina dall’universo sia giunta al pigro orecchio del Palazzo comunale. In ogni caso, meglio così.

diego_sergio_anza_loghino_firma_002Diego Sergio Anzà

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