TINDARI-NEBRODI – Nodo precari e stipendi arretrati. I vertici del consorzio a caccia di soluzioni

TINDARI-NEBRODI – Nodo precari e stipendi arretrati. I vertici del consorzio a caccia di soluzioni
Armando Lopes
Armando Lopes

Al consorzio intercomunale Tindari – Nebrodi si lavora per cercare di tirare fuori i dipendenti dalle sabbie mobili in cui da mesi sono rimasti impantanati a causa della mancata corresponsione degli stipendi da parte della Regione Siciliana. Nei giorni scorsi alla sede di via Vittorio Emanuele i vertici del consorzio hanno incontrato l’onorevole Marcello Greco, presidente della V commissione “Lavoro e Formazione” dell’Ars, per fare il punto della situazione e valutare quali strade intraprendere.

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Renato Cilona

Massima la disponibilità dimostrata dal deputato regionale che su richiesta del presidente del consorzio, Armando Lopes, ha fissato per martedì 16 settembre una riunione di commissione e concordato con l’assessorato regionale un tavolo tecnico al quale prenderanno parte lo stesso Lopes, il presidente dell’assemblea del consorzio, Renato Cilona, una delegazione dei sindaci e un rappresentante sindacale dei dipendenti.

Questa, dunque, la base di lavoro da cui si intende partire per tentare di restituire un po’ di serenità ai lavoratori: «L’aver ottenuto audizione dalla V commissione e dall’assessorato al Lavoro è un traguardo importante», ha detto Lopes che, tuttavia, mette in guardia dai facili entusiasmi, sottolineando la necessità di non generare false aspettative nei dipendenti.

«Vediamo cosa avranno da dirci a Palermo, personalmente – ha aggiunto il presidente del consorzio – mi auguro che la disponibilità dimostrataci finora si tramuti presto in fatti concreti, anche se sappiamo bene in che condizioni versano le casse regionali».

Ad oggi gli stipendi arretrati ammontano a otto mensilità, ma il grido d’allarme lanciato nelle scorse settimane dagli undici dipendenti non sembra aver fatto breccia nella maggior parte degli amministratori dei Comuni aderenti al consorzio: all’ultima riunione, convocata da Renato Cilona (in veste di presidente dell’assemblea dei sindaci) proprio per discutere della situazione precari, gli amministratori presenti erano solo cinque sui tredici che compongono l’assemblea. «L’incontro – aveva dichiarato Cilona in quell’occasione – era stato organizzato per ragionare uniti sulle possibili soluzioni da intraprendere, ma l’assenza della maggior parte di loro la dice lunga su quella che è la reale volontà di molti. Il tempo delle chiacchiere è finito, i sindaci dicano chiaramente se vogliono ancora far parte del consorzio e inizino ad agire meno superficialmente e con più determinazione».

Giuseppe Giarrizzo

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