SAN PIERO PATTI – Riaperta la Chiesa Madre San Pancrazio : grande emozione per l’ inaugurazione presieduta da S. E. Mons. Guglielmo Giombanco

SAN PIERO PATTI – Riaperta la Chiesa Madre San Pancrazio : grande emozione per l’ inaugurazione presieduta da S. E. Mons. Guglielmo Giombanco

 

Dopo 21 anni dalla sua chiusura, sabato 26 giugno la bellissima Chiesa Madre, sita nella centralissima Piazza Duomo , è stata riaperta  al culto con una sentita e partecipata cerimonia di inaugurazione presieduta da S. E. Mons. Guglielmo Giombanco.

Intitolata a San Pancrazio, la chiesa è una delle più antiche del paese . La sua data di edificazione risalirebbe, presumibilmente, al  ‘300 . Avversa la sua storia: nel corso dei secoli, infatti, l’edificio ha subito vari danni a causa dei terremoti, di alcuni movimenti franosi e dei dissesti idrogeologici tanto che , già tra il 600 ed il 700, la Chiesa Madre fu ricostruita più volte. Nel 1978 fu di nuovo chiusa a causa di un altro sisma.

Nonostante tutti questi  tragici eventi , la Matrice di San Piero ha sempre rivestito una grande importanza non solo per la comunità locale ma anche nell’ambito diocesano che si è sempre impegnato affinché la chiesa potesse essere ristrutturata e ritornare all’antica bellezza.

Tra il ’95 ed il 2001, infatti,  vennero predisposti i primi monitoraggi e progetti  – redatti dall’ Ing. Francesco Ingrassia e dall’ Arch. Rosario Fonti, collaboratori della Diocesi- per mettere in sicurezza l’intero edificio oramai talmente lesionato dalle infiltrazioni da indurre le autorità ad interdirlo al pubblico nel 2003.

Data la sua importanza storico-artistica e, soprattutto,  dato il sentito legame a questo luogo di culto da sempre espresso dalla comunità sampietrina, non si sono mai perse le speranze e si è andato avanti cercando di reperire le somme per consentire il suo restauro.

La svolta giunge  nel 2016 quando l’allora Vescovo  Ignazio Zambito , supportato dagli Organismi diocesani – in particolare da Padre Basilio Gullotti Scalisi, Segretario Vescovile,  Direttore dell’ Ufficio Tecnico Amministrativo e dell’Ufficio Arte Sacra Beni Culturali  che, nell’ultimo ventennio si è speso in favore del restauro- impegna una parte dei fondi che la Diocesi aveva accantonato nel corso degli anni per eventuali emergenze. Riparte, così,  l’iter .

 

I primi lavori, per una spesa complessiva di € 410.000, hanno interessato la messa in sicurezza e la sistemazione di tutte le varie falde della copertura della chiesa, il consolidamento delle travi e delle capriate in legno, la ricucitura delle murature, la saldatura delle volte ed il ripristino degli intonaci esterni.

Un insieme di opere urgenti, realizzate per salvare il monumento, bloccare il degrado e sperare di trovare somme successive per il completamento dell’interno, come commenta lo stesso Padre Scalisi.

Nel 2017 , con la successione e l’arrivo di S. E. Mons. Guglielmo Giombanco, Vescovo di Patti,  viene presentato alla Conferenza Episcopale Italiana il progetto per il restauro interno ed il completamento delle opere. I lavori , di  questo secondo stralcio, partono  nel gennaio 2020 grazie al finanziamento  che lo stesso Giombanco  – sposando in pieno il precedente progetto diocesano – riesce ad ottenere dalla Conferenza Episcopale  Italiana ed il contributo della cassa diocesana attingendo alle donazioni  dell’8 per mille.

 

 

Con tutte le difficoltà legate al Covid-19, gli interventi – sempre seguiti da Ingrassia e Fonti ed eseguiti dalla la Ditta Cosmak, da diverse maestranze locali e  dalla dott.ssa Fedra Sciacca , per quanto concerne il restauro della cupola e delle cappelle, vengono ultimati nel febbraio 2021.

Seicentomila euro il totale delle somme stanziate grazie alle quali oggi la suggestiva Chiesa Madre San Pancrazio è rinata , ritornando ad essere quel luogo di culto apprezzato in tutta  la provincia per la ricchezza delle sue opere,  di notevole rilevanza artistica e artigianale: pitture della scuola del Novelli e di Giuseppe Tomasi da Tortorici, statue del Gagini, decorazioni, coro ligneo, stucchi, tele e monumenti funebri.

Il prospetto della Chiesa, realizzato in pietra arenaria, è ricco di incisioni decorate con motivi floreali da artigiani della pietra del luogo.

La torre campanaria è della fine del settecento e nel tempo ha subito vari interventi a causa dei dissesti. La grande campana in bronzo porta incisa la data della sua realizzazione: “Anno del Signore Milleseicento”

Nella rinnovata chiesa madre sono  ritornate, anche, le statue di San Pancrazio e della Madonna della Catena( compatrona di San Piero) , finora ospitate nella Chiesa del Carmine e nella Chiesa di Santa Maria.

L’inaugurazione di sabato scorso ha, pertanto, rappresentato una data storica per  l’intero centro collinare : alla presenza delle autorità locali, del Maresciallo della caserma dei Carabinieri di San Piero Patti , Francesco Pino, dell’ Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Savino Fiore, delle diverse associazioni e confraternite, S. E. Mons. Guglielmo Giombanco ha celebrato la santa messa – insieme a Padre Angelo Parisi, che regge la Parrocchia locale, ed a diversi seminaristi e altri preti – benedicendo la chiesa ed i fedeli raccolti in preghiera.

 

Una grande festa aperta da Padre  Scalisi  che ha ricordato la travagliata storia della chiesa e le vicissitudini che , dopo un ventennio, hanno consentito questa tanto attesa riapertura.

“ Gesù Cristo è ritornato nel tabernacolo di questa chiesa – ha commentato Giombanco – e questo  ritorno rappresenta anche quello del Signore tra la comunità cristiana di San Piero Patti. La bellezza di questo luogo raffigura quella dell’opera della mano di Dio”.

A chiudere la solenne cerimonia, Padre Angelo Parisi: “Ringrazio il vescovo Giombanco per essere qui tra noi e tutti gli intervenuti che oggi hanno voluto essere presenti per condividere  questo momento storico. Un sentito ringraziamento  giunga anche a Ignazio Zambito il quale , durante la sua missione, ha iniziato il lungo e difficile percorso per il restauro della chiesa madre oggi finalmente divenuto realtà. A lui, a S. E. Giombanco, alla CEI ed a tutti gli organismi diocesani il nostro grazie. Estendo i miei ringraziamenti anche a tutti quei compaesani che , in vario modo, hanno contribuito per la riuscita di questo traguardo.

La comunità sampietrina ha sempre riposto in questo luogo sacro tanti ricordi legati a diversi eventi e figure. Tra queste, vorrei ricordare, in questa gioiosa occasione,  il mio predecessore l’ Arciprete Carmelo Apostolato il quale, come lo siamo oggi noi tutti, sarebbe stato felice nel vedere restituita la Chiesa ai suoi fedeli. Che la provvidenza accompagni tutti lungo il percorso della nostra vita”.

Sara Gaglio

Contributo Fotografico di PhotoCreation di Irene Gugliotta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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