SAN PIERO PATTI – “Progetto Paese” attacca: “impegno vanificato da un’Amministrazione incapace di ascoltare e tradurre in atti le nostre proposte”

SAN PIERO PATTI – “Progetto Paese” attacca: “impegno vanificato da un’Amministrazione incapace di ascoltare e tradurre in atti le nostre proposte”

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Alla luce delle recenti vicende politiche che hanno interessato e portato alla sospensione del Consiglio comunale di San Piero Patti, il gruppo ” Progetto Paese” risponde alle affermazioni dell’Amministrazione Trovato e del consigliere Salvatore Ballotta respingendo e rispedendo  al mittente le accuse.

Di seguito si riporta il comunicato stampa diffuso dal gruppo  “Progetto Paese”  a firma di: Francesco Ferro, Gian Luca Camuti, Francesco Pagana, Gianluca Di Bella, Fabio Di Dio.

“Le ultime vicende politiche che ci hanno visti protagonisti nell’esame del Bilancio Comunale, sono state segnate irreversibilmente da conseguenze rilevanti, sino allo scioglimento del Civico Consesso.

Nel percorso intrapreso sin dal giugno di quest’anno siamo stati sempre consapevoli che il confronto sarebbe stato molto aspro, le incongruenze e gli errori rilevati unitamente alle integrazioni di ordine politico si sarebbero scontrate contro il muro di un’Amministrazione sorda al dialogo costruttivo.

Lo scioglimento del consiglio comunale non è altro che la conseguenza di una presa di posizione irremovibile dell’Amministrazione attiva, che con sufficienza e disprezzo delle proposte presentate, non ha mai voluto confrontarsi e collaborare.

L’unica possibilità per scuotere le sensibilità politiche e sociali si è rivelata quella di un’azione eclatante. Non possiamo accettare la “costrizione” di un voto favorevole su un bilancio di cui non condividiamo ne la previsione progettuale e soprattutto con problematiche sia di ordine materiale che sostanziale e di procedura.

Noi non siamo attaccati alla poltrona, forse qualche altro Consigliere sarà dispiaciuto di averla persa, Noi abbiamo cercato sempre di fare proposte solo ed esclusivamente per il bene de nostro Paese.

La legge afferma che il Consiglio Comunale è l’organo di indirizzo e controllo politico amministrativo. Il Consiglio Comunale esprime tramite l’esercizio delle sue funzioni la rappresentanza affidatagli da tutta la cittadinanza.

Quelle appena affermate sono le ragioni d’essere di ogni Consiglio Comunale e, se vengono meno per la mancata volontà di chi amministra, chi è stato chiamato a svolgere il proprio compito in Consiglio Comunale non potrà mai restituire a chi lo ha eletto la fiducia accordatagli.

Diverse vicende politiche e amministrative, negli anni e sopratutto oggi, ci hanno privato dell’opportunità di rendere fattive le nostre proposte. Agli atti, e dunque per iscritto, risultano innumerevoli proposte presentate attraverso Mozioni, Emendamenti, Regolamenti e Interrogazioni talvolta condivise dall’unanimità dei Consiglieri Comunali (minoranza e maggioranza) ma non dalla Giunta.

A cosa è servito condurre battaglie per mettere al centro dell’azione i Giovani, anche attraverso la Consulta giovanile, se poi questa Amministrazione è riuscita solo a dare quale unica prospettiva futura la scelta della Regione o dello Stato in cui emigrare?

A cosa è servito presentare interrogazioni sul “Caseificio”, su cui sono stati investiti molti soldi pubblici per rilanciare l’economia del settore, se lo stesso è ancora chiuso?

A cosa è servito chiedere, puntualmente e non in prossimità della scadenza elettorale, interventi nelle strade anche provinciali per preservare la sicurezza di Noi cittadini?

A cosa è servito richiedere l’aggiornamento del “Piano Assetto Idrogeologico”?

A cosa è servito manifestare la propria disponibilità per affrontare insieme le problematiche del “Nucleo Agro Industriale” se poi nessuna azione è stata intrapresa dall’Amministrazione Comunale?

A casa è servito presentare una mozione per l’installazione di un Ecopoint, così da favorire la raccolta dei rifiuti differenziati rilasciando ecopunti da tradurre in acquisti tra le attività commerciali del paese?

A cosa è servito presentare una mozione sul risparmio energetico, se ad oggi nessuna programmazione è stata elaborata e intrapresa?

A cosa è servito richiedere la pulizia dei torrenti e affluenti del nostro Timeto per garantire il territorio se poi i risultati sono sotto gli occhi di tutti?

A cosa serve presentare Mozioni di Protezione Civile per fare delle indispensabili verifiche sull’antisismicità delle strutture pubbliche (Scuola, Villà Marià, Comune), se poi l’iter non si traduce in fatti?

A cosa è servito chiedere, ogni anno, con insistenza integrazioni e modifiche al Piano dei Servizi Socio Sanitari (il Piano serve ad arginare  situazioni  di  disagio  e  difficoltà, a dare supporto ai diversamente abili o alle fasce più deboli, bambini e anziani), richiedendo più risorse, se, anno dopo anno, ci veniva riproposta la “stessa fotocopia sbiadita” del piano degli anni precedenti. Quest’anno, nonostante la nostra prima bocciatura ad un piano elaborato senza alcuna reale aderenza alle richieste della collettività debole (mappa dei bisogni), che addirittura prevedeva meno risorse, l’Amministrazione Comunale, infischiandosene delle richieste dei Consiglieri (che tanto per non andarsene a casa avrebbero votato) e quindi dei cittadini, ripresentava con arroganza lo stesso piano, sottoponendolo ad una ennesima bocciatura. Con la salute e con i servizi ai più deboli non si gioca e non si scherza!!!

A cosa è servito chiedere una programmazione degli interverti della “macchina comunale” se anno dopo anno la pulizia di interi quartieri e frazioni (vedi Arabite) viene effettuata solamente dopo estenuanti solleciti fatti da noi Consiglieri e dai cittadini stanchi di essere sommersi dalle erbacce.

La pulizia non è un intervento di straordinaria amministrazione, non possono essere interventi “una tantum”, custodire e mantenere puliti gli spazi comuni è segno di civiltà ed il primo passo per la loro valorizzazione!

In questi anni il nostro impegno è stato reso vano da un Sindaco e dai diversi Assessori, mutati nel tempo, che non hanno voluto e saputo tradurre in atti amministrativi le nostre proposte.

Oggi, il Consiglio Comunale viene sospeso dal suo incarico solo ed esclusivamente perché questa Giunta ha considerato tutte le proposte di integrazione al Dup (Documento Unico di Programmazione da cui scaturisce il bilancio)  che abbiamo presentato il 19 Luglio non meritevoli di essere recepite. Il Sindaco e i suoi Assessori, sebbene “nuovi”, si sono rivelati non disposti alla collaborazione e incapaci di superare i personalismi politici di questo Sindaco che non ha ancora capito che al suo “IO” va sostituito il “NOI”, perché nessuno salverà il paese senza essere capace di ascoltare le varie opinioni migliorando le condizioni di San Piero Patti.

Non aver recepito le proposte relative alla Consulta Giovanile, al Mercato Contadino, al Piano del Colore per il centro storico, all’intervento sulle Fontane pubbliche, etc. etc., è un torto che questo Sindaco non ha fatto solo ai Consiglieri Comunali ma a tutti i cittadini di San Piero Patti.

In tutti i Bilanci dalla Trovato, presentati sempre in ritardo, non è mai stato possibile riscontrare una progettualità in grado di risollevare l’economia e le sorti di questo Paese nel lungo periodo.

Hanno sempre navigato a vista senza avere mai tracciato una rotta!!!!

Al di là del “fumo” che si sta facendo in questi ultimi mesi vantando finanziamenti senza aver in mano alcun decreto di finanziamento, San Piero Patti nel dopo amministrazione Trovato non verrà ricordata per essersi sviluppata nell’Agricoltura, nel Turismo, nell’Artigianato o in altri settori.

DOPO 10 ANNI DI AMMINISTRAZIONE TROVATO, SI DOVRÀ RIPARTIRE DA 0!!!

Oltre le promesse non mantenute della fabbrica di pomodori nel nucleo agro industriale o di quella dell’Averna, non troveremo alcuna prospettiva di sviluppo. Ed è questa l’eredità più pesante con cui ci toccherà fare i conti ed affrontare!”

 

Redazione da comunicato stampa

 

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