SAN PIERO PATTI – “Cari Candidati vi scrivo” ( di Sara Gaglio)

SAN PIERO PATTI – “Cari Candidati vi scrivo” ( di Sara Gaglio)

 

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A strettissimo giro – probabilmente entro la prima settimana del prossimo mese di maggio- diversi comuni italiani, e tra questi alcuni del comprensorio nebroideo, saranno chiamati alle urne per il rinnovo dei propri organi amministrativi.
San Piero Patti rientra in questo elenco ed anche qui, come in ogni centro che si appresta a tale importantissimo appuntamento elettorale, si respira già da qualche tempo quel tipico stato di “fermento pre- votazione”. In ogni luogo di ritrovo, circolano indiscrezioni sui probabili candidati al Consiglio Comunale e, soprattutto, sui nomi dei papabili sfidanti alla poltrona di primo cittadino.
Attualmente, come risaputo, il Comune di San Piero Patti, dopo lo scioglimento del suo organo consiliare, è retto da Sindaco, Giunta e da un Commissario che assolve le funzioni dell’organo licenziato dalla Regione. Un fine mandato , quindi, per il primo cittadino Ornella Trovato meramente tecnico – gestionale e per nulla “politico”, data la mancanza dei 15 consiglieri.
Fiumi di parole sono stati spese, in questa ultima fase del 10ennio Trovato – da entrambi gli schieramenti politici – per portare fuori dalla Casa comunale le varie posizioni e motivazioni di tutta una serie di attività perpetrate, in questi anni, che hanno visto una forte divisione tra l’esecutivo ed il gruppo di opposizione  “Progetto Paese”. Divisione che si è riverberata anche tra la gente.
Onestamente, gli elettori , sembrerebbero essere oggi più interessati al futuro che al passato del quale ognuno, a vario titolo,  ha sia responsabilità che una propria lettura e dal quale ognuno trarrà tesoro o monito per il domani.

Cosa succederà tra qualche mese? Questo è il quesito importante per “l’uomo della strada”, ovvero colui che di giochi di potere, alleanze, cambi di poltrone e casacche  ( tanti ! ) è , nella migliore delle ipotesi, ignaro e, nella peggiore, saturo.
Ed allora, permettete di avanzare qualche umile consiglio e qualche indicazione, che viene “ dal basso”, a tutte le anime in campo, delle quali  i nomi sì saranno pur importanti ma solo a patto che non si travalichi nella personificazione del “pro e del contro” incentrata su altri futili e dannosi criteri che non siano quelli richiesti ad un amministratore: onestà, capacità e concreta azione.

Il futuro gruppo amministrativo dovrebbe fare propri i dictac che giungono da quella parte di comunità che, bando ai gossip paesani, chiede coesione, lavoro di gruppo e, udite udite, programmi ed intenti politici. Ci sarà tempo e modo per presentarli, di sicuro in questa fase è prematuro. Meno prematura, però, è la loro impostazione che deve necessariamente passare per la condivisione, tra candidati e sostenitori, dei valori di fondo e delle linee progettuali. Questo dovrebbe essere il vero ed unico collante e fattore imprescindibile da ricercare “per stare insieme”.
Ed allora, se può rivelarsi utile, consegno questa sorta di lettera aperta che prova a sintetizzare le istanze degli elettori.
“ Cari Candidati, in questi mesi propedeutici all’importante appuntamento elettorale che ci coinvolgerà tutti, io elettrice vorrei da voi chiarezza, unità e concretezza. Vorrei conoscere sì i vostri volti ma ho, innanzitutto, bisogno di analizzare i vostri programmi, intenti e le vostre idee per il futuro di questo mio paese.

Attendo, pertanto, le vostre possibili soluzioni agli innumerevoli problemi e disagi che attanagliano il territorio in cui vivo; le nuove proposte per far emergere, da questa stagnante fase di decrescita, una delle aree piu’ suggestive dei Nebrodi , tagliata fuori da ogni circuito turistico, sociale e culturale a dispetto della mole delle potenzialità ( naturali, storiche, umane) della quale la mia San Piero Patti  e’ ricca.

Ed ancora, sappiate che pretenderemo, noi comunità, la stesura e la sigla di un “patto” di collaborazione, di fiducia reciproca ed onestà intellettuale. “Io prometto “ dovrà essere il preludio dell’ “Io ho fatto”; meglio ancora del NOI abbiamo fatto.

Da elettrice e cittadina di questo paese, ho il diritto di conoscere essenziali informazioni per giungere, consapevole e cosciente, al voto. Dei pettegolezzi, dei personalismi, degli asti atavici, della ricerca spasmodica del “giovane – faccia pulita” ad ogni costo oppure, dall’altro canto, del “no alla minestra riscaldata “, in questa costante lotta generazionale, non se ne può più. L’età anagrafica non rappresenta garanzia ne di buona ne di pessima riuscita. Ben altre sono le qualita’ richieste.
Azzardo un paragone facendo riferimento al successo cinematografico del momento “ L’ora legale”, film del duo siciliano Ficarra -Picone che, credo, potrebbe rappresentare la realtà di moltissimi centri del bel Paese e del mio: ottenuta la vittoria elettorale di una nuova, onesta e lungimirante squadra amministrativa – inizialmente sostenuta da un’intera comunità – il neo sindaco accantona i vecchi “usi e costumi ” della politica tipica della Prima Repubblica ed introduce, finalmente, in ogni ambito del vivere comune il rispetto di nuove regole.

La rivoluzione tanto agognata, però, non piace ai cittadini: divieti, nuovi servizi e regole divengono insopportabili ed inaccettabili anche agli occhi di chi tanto aveva lottato per ottenerli. Ed il passato – corrotto, becero e clientelare – viene nuovamente preferito da una comunità che si rivela non pronta, ineducata al progresso e mai spronata ai nuovi principi, stili e valori comuni.

Ergo? Cosa vi chiedo, ancora? Che queste evoluzioni, queste necessarie “primavere “ non si inventino dall’oggi al domani; non si impongano o si creino nelle stanze dei bottoni in prossimità delle tornate elettorali. No. E’ necessario, semmai, avviare un percorso di crescita comune tra istituzioni e cittadinanza – di sicuro lento e difficile – che alla fine conduca al suggello di quel patto suddetto, formi nuova e più attenta coscienza sociale e civica e ridia speranza ai giovani i quali, se non presi per i “fondelli” da promesse fini solo al consenso elettorale, si accosteranno naturalmente alla politica, attivita’ che solo a pronunciarla oggi fa invece scappare , a ragion veduta ed a gambe levate, anche gli uomini e le donne di buona volontà! Perché? Datevi e dateci voi, cari politicanti, una risposta.

Io, in chiusura, posso solo augurare a me stessa ed al mio paese di assistere ad una civile ed intelligente campagna elettorale. Mi auguro, anche, che si ritrovi unione e si abbandonino lotte di potere che solo male hanno fatto a questa terra. Solo uniti, in uno stretto connubio tra pubblico e privato, giovani ed adulti, potremmo ri-organizzare ed amministrare il paese.

L’obiettivo da centrare non è ottenere poltrone e cariche ma, bensì, uno decisamente più importante ed elevato : ridare speranza in un futuro all’altezza delle aspettative di ognuno.

Signori e signore,  si accettano candidature. Astenersi perditempo” .

 

Sara Gaglio 

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