SAN PIERO PATTI –  “Buon Anno”: un brindisi agli abbracci da riscuotere ed ai sogni scalpitanti nei cassetti.

SAN PIERO PATTI –  “Buon Anno”: un brindisi agli abbracci da riscuotere ed ai sogni scalpitanti nei cassetti.

 

In queste stesse ore, proprio un anno fa,  la popolazione mondiale si apprestava a festeggiare l’arrivo del 2020.

All’interno delle nostre case ancora addobbate dal Natale, nelle quali risuonava il vociare dei tanti parenti ed amici, noi tutti, agghindati e gioiosi, sedevamo attorno a tavole imbandite , gli uni vicini agli altri, pronti a fare saltare per aria i tappi di quelle bollicine che avrebbero riempito  i calici per augurare, alla mezzanotte,  il fatidico: “ Buon Anno”!

Baci, abbracci e speranze risposte nel nuovo anno avrebbero chiuso la lunga cena degli adulti  mentre, i “giovani “, sarebbero scappati per andare a ballare con gli amici sino al mattino.

Tutti felici ed ignari di quello che, ben presto, sarebbe divenuto un pericoloso “nemico” per l’intera umanità.

Anche quest’anno ci stiamo apprestando a festeggiare . Il copione, che andrà in scena per il cenone del Capo d’Anno 2020, però non sarà esattamente quello degli anni scorsi : la pandemia, ancora in atto, ha rivoluzionato anche questa ultima ricorrenza, privandoci, tra l’altro e soprattutto, del contatto diretto, della vicinanza e del calore degli abbracci di  molti nostri cari .

Stasera, in ogni casa,ci saranno meno commensali e ,quindi, maggiori posti vuoti a tavola. Assenze che,soprattutto in questi momenti di festa, peseranno come macigni.

Nonostante questi ultimi 12 mesi siano trascorsi all’insegna di restrizioni e divieti, ancora oggi, il nostro cuore e la nostra mente non si sono abituati e mal sopportano quella sensazione di vuoto che nasce dall’essere costretti a rinunciare alla presenza di chi amiamo perché  è impossibile per l’essere umano – per fortuna! –  non sentire il naturale bisogno di voler condividere la propria esistenza con padri, madri, sorelle, nipoti o amici.

Volenti o nolenti, però, tra lunghi periodi di lockdown totali, un’ estate “ libera tutti”, fasi alterne in zona rossa, arancione e verde siamo andati avanti, rinunciando a tante cose.

E dovremo continuare a rinunciare ancora – per un tempo imprecisato -in nome del bene più prezioso : la salute .

La salute, nostra ed altrui, che vale più di ogni altra limitazione della libertà individuale ; libertà che, effettivamente, per questa ragione di ordine superiore , sentiamo venire meno da quasi 365 giorni.

La notte di ogni fine ed inizio anno è sempre l’occasione per stilare un bilancio e la lista dei buoni propositi per il futuro.

Nella voce bilancio, cosa si può inserire di un anno terribile come questo 2020 che sta volgendo al termine?:  la discutibile gestione dell’emergenza sanitaria che va dalla catastrofica situazione delle nostre reti ospedaliere sino agli insufficienti sostegni economici  in favore dei tantissimi settori commerciali in crisi ? Sì, credo proprio che potremmo inserire tutto questo ed altro ancora. Potremmo inserire i mancati viaggi, le mancate occasioni, le opportunità di lavoro sfumate o rimandate e le tante, tantissime volte nelle quali abbiamo dovuto bloccare l’istinto di toccare , anche solo con una pacca, un amico in difficoltà.

Recriminare su ciò che è stato in questo anno  – vissuto ognuno con la propria visione ed esperienza – servirebbe, oramai, a poco. Piuttosto, mi concentrerei  sul prossimo futuro perché, se il passato è oramai immutabile, il domani ha la possibilità di essere ancora scritto facendo tesoro di quel che si è perso così che non accada più.

Alla mezzanotte di questo terribile 2020, il mio proposito sarà quello di continuare a mantenere vive la SPERANZA, la VOLONTA’ e la FEDE .

Cosa non di certo facile per tutti noi duramente provati dalle angosce e dalle paure che ci porteremo dentro, forse per sempre,  dopo aver vissuto quello che, a memoria d’uomo, si può a pieno titolo definire l’anno più terribile che si ricordi.

L’anno in cui, solo nel nostro Paese, hanno perso la vita 68.799 uomini e donne.  L’anno in cui si stima la chiusura definitiva in Italia di più di 390 mila imprese ed attività  di vario genere, beffate anche  da Decreti che ,dalla sera alla mattina, hanno annullato  tutti gli sforzi compiuti in una vita da famiglie che, adesso, non sanno più a che Santo votarsi per andare avanti.

Ed allora, dato lo scenario “ nero”, dove trovare speranza , forza e fede? In noi stessi , nelle nostre famiglie ed in quel Dio al quale aggrapparsi in ogni momento.

Il mio augurio , rivolto a tutta la comunità sampietrina , è che non si perda mai la Speranza di poter ritornare alla “ normalità” in un mondo che, di certo, non dimenticherà mai quello che ha vissuto e sta vivendo. Un mondo che, probabilmente, non sarà più lo stesso  ma che , per questo, non sarà necessariamente peggiore. Sta a noi,che lo abitiamo, decidere che impronta e direzione dargli.

Il mio augurio è anche quello che la Volontà di andare avanti e di accogliere le sfide della vita non ci abbandoni, nonostante tutto . L’ abbiamo dimostrato in questi  mesi  durissimi nei quali diversi sampietrini sono stati colpiti dal  virus, le nostre attività sono rimaste chiuse per giorni e giorni mentre, nella prima ondata, eravamo costretti in casa vivendo nella più totale incertezza.

Il mio augurio è che la Fede ci accompagni sempre lungo il nostro cammino e ci indirizzi e sostenga nei momenti difficili che potranno ancora verificarsi.

Sono convinta che, al dì là di ogni avversità, la vita sia un bene prezioso che vada sempre e comunque accolta ed onorata.

Non dobbiamo “mollare” per noi stessi ma anche in onore delle tante vittime causate da questo maledetto virus . Di tutte quelle persone, giovani e meno giovani, che hanno perso la loro vita, o si sono viste strappare un proprio affetto,  in quelle terapie intensive accompagnate, nei loro ultimi giorni, solo da medici ed infermieri, a loro volta morti per non venire meno al loro impegno in corsia ed al loro giuramento professionale.

Lo dobbiamo a chi, soprattutto nei piccoli centri come il nostro, ogni giorno ha aperto ed apre la porta della propria attività pur sapendo che, alla sera, porterà a casa un magro guadagno nonostante gli sforzi fatti ed i rischi affrontati.

A chi ci amministra, alle forze dell’ordine, ai nostri medici di base ed a tutti gli operatori sanitari presenti  sul territorio, a chi si occupa dei nostri anziani nella casa di riposo ed ai nostri studenti nelle scuola, al nostro parroco , ai volontari. Loro non si sono mai sottratti ed hanno continuato a lavorare per noi affrontando difficoltà enormi.

Siamo sicuramente provati , soprattutto psicologicamente, dal dover indossare mascherine, dal dover stare ancora lontani gli uni dagli altri, dal non poter più svagarci ! Ma abbiamo sempre avuto resilienza e la forza di  rialzarci ; abbiamo sempre dimostrato di essere comunità unita e solidale.

Tornerà  il nostro Carnevale e la nostra Estate, torneranno le nostre manifestazioni con i bambini in Piazza Duomo, tornerà tutta la nostra “normalità” ma solo e se il futuro non ci farà paura, se non dimenticheremo il valore di quell’abbraccio oggi solo rimandato, non dimenticheremo chi siamo stati  e sapremo continuare a rispettare le regole e rispettare gli altri . Solo così saremmo nuovamente liberi di sorridere alla vita che, nonostante tutto, è bella e va avanti.

Il mio brindisi , questa sera, sarà dedicato proprio a questo: alla vita che mi auguro, e vi auguro, possa essere lunga quel tanto da consentirci di realizzare, insieme alle persone che amiamo, tutti i nostri progetti e quei sogni riposti e scalpitanti nei cassetti.

“Buon 2021” San Piero Patti .

 

Sara Gaglio

 

 

 

 

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