DIARIO NOTTURNO – LAMPEDUSA MERITAVA IL NOBEL PER LA PACE ( di Diego Sergio Anza’ )

DIARIO NOTTURNO – LAMPEDUSA MERITAVA IL NOBEL PER LA PACE ( di Diego Sergio Anza’ )

Il mondo è capovolto, non si capisce più niente. La logica e l’obiettività sono state sepolte dietro montagne di compromessi politici, di ambiguità e di interessate appartenenze. I premi in generale, compreso il Nobel, ormai da anni rispondono ad una specie di Manuale Cencelli messo in campo per accontentare cancellerie politiche, grandi gruppi editoriali e centri di ricerca scientifica. Ma almeno il Nobel per la pace, proprio per il suo valore simbolico, dovrebbe sfuggire a questa discutibile ratio.

 

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Come è stato giustamente, ad esempio, per Malala Jousafzai. Stavolta invece Oslo ha toppato ed ha emesso un verdetto sbagliato ed ingiustificabile. Ha assegnato il Nobel per la Pace 2016 al presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, che ha guidato il suo Paese verso il processo di pace con i guerriglieri Farc (nonostante i colombiani si siano espressi in maggioranza per il “no” all’accordo).
Non dico, ovviamente, che l’azione di Santos non sia meritoria, ma si ascrive ad un contesto nazionale e non ha certamente una valenza simbolica planetaria.
C’è un luogo, nel mondo, dove ormai da anni la bandiera della pace sventola più alta in tutta la sua grandezza morale ed umanitaria. Questo luogo è LAMPEDUSA, con la sua Guardia costiera, con i suoi amministratori, con tutti i suoi cittadini volontari, con la Croce Rossa, con i suoi pescatori, col suo medico santo Pietro Bartolo. L’Isola che ha dato significato compiuto e concreto alla parola PACE. Non, come accade spesso, ipocrita espressione di intenzionalità per esercizio retorico, per coprire bagarre diplomatiche o, peggio ancora, per sublimare azioni di ben diversa natura. Quante volte abbiamo sentito definire “interventi di pace” quelli che poi si sono trasformati in inferni di sangue e morte? Molte, troppe volte. Dal Vietnam, alla Cambogia, all’ex Jugoslavia, all’Ucraina, alla Cecenia, all’Afghanistan, all’Iraq, alla Siria. La PACE, quella vera, abita a Lampedusa. Ha mani coraggiose e generose per soccorrere ed accarezzare migliaia e migliaia di migranti disperati. Ha mani pietose per raccogliere i tanti che affiorano dagli abissi assassini.
Ma, evidentemente, la porta più estrema dell’Europa è troppo….lontana dalla Norvegia ed i membri del Grande Comitato non leggono neppure le notizie dei giornali e non vedono i reportage televisivi.
A questi signori ignoranti (o smemorati) mi permetto alcuni semplici dati: si stima che a Lampedusa, negli ultimi 20 anni, sono giunti circa 400.000 disperati. Solo nel 2015, gli eroi della Guardia costiera hanno salvato 153.843 migranti. Le donne 21.230, i bambini 16.048.
Secondo stime internazionali, lungo le frontiere europee, dal 1988 i morti sono stati 27.382. Solo nel 2016, i gorghi killer dell’indifferenza hanno inghiottito 4.273 profughi.
Che aggiungere? Soltanto che il mondo dei giusti, se esiste, dovrebbe inchinarsi dinnanzi ai nostri militari del mare e davanti a tutti i lampedusani che riscattano con il loro straordinario esempio, le nostre vite inutili e dormienti.
Come dovevano inchinarsi i parrucconi del Nobel.

 

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Diego Sergio Anza

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