DIARIO NOTTURNO – SCARTATA ( di Diego Sergio Anza’)

DIARIO NOTTURNO – SCARTATA ( di Diego Sergio Anza’)

Sulla riva abitano pietre fredde, senza voce, senza forma. Si toccano e non si sentono. Non si guardano, non si ascoltano. L’uniformità le avvolge in un mantello senza richiami. È sempre la stessa ora. Il tempo non le scuote. La conoscenza è pietra.

Ogni tanto Madre Acqua fa approdare la figlia di un tesoro, una gemma. È la diversità.
Maria Erminia Maglio è una gemma. Non è come noi vorremmo che fosse. È diversa. Non assomiglia alla nostra galleria di quadri uguali e “normali”. Non assomiglia alle pietre sulla riva. È stata dipinta dalla stessa polvere cromosomica, ma un granello si è staccato ed è finito in uno spazio che ci ostiniamo a non voler riconoscere. Per paura, per viltà, per pregiudizio, per ignoranza.
Maria Erminia è una giovane donna avellinese. È intelligente, caparbia. Si è laureata con il massimo dei voti e vuol fare l’insegnante. Ha un’anima bella in un corpo diverso. L’hanno boicottata, l’hanno scartata per il suo aspetto fisico, perché diversamente abile. Il destino le ha riservato una semiparesi ed una peptosi palpebrale. I muscoli del suo viso non sono generosi, le parole indugiano e gli occhi lottano per la luce.

scartata_001 La volontà illimitata e la mente limpida suppliscono i muscoli e guardano anche oltre il recinto della “normalità”. Eppure un dirigente di un istituto scolastico di Brescia ha deciso che dentro quel recinto, Maria Erminia non può entrare. Visite mediche, concorso ad…ostacoli. Discriminata, scartata. Adesso, grazie ai media, il ministro Giannini ha avviato un’inchiesta. Vedremo.
Mi chiedo e vi chiedo: fino a quando ferite come queste continueranno a macchiare di vergogna il nostro corpo “normale”, la nostra vita senza mai una primavera? È possibile che non riusciamo a capire che l’alterità è una ricchezza inestimabile? È nel confronto con l'”altro” che l’Essere segna e definisce le dinamiche della sapienza, l’allontanarsi dalla banalità del male, dall’angustia delle scelte mediocri, dal vagito interrotto dal nulla. Quando perdiamo il diritto di essere diversi, perdiamo il privilegio di essere liberi. A Maria Erminia dobbiamo restituire la sua libertà perché è pure la nostra. Lei e i tanti suoi fratelli e sorelle, non solo vanno accolti e amati, ma anche protetti ed indicati come il volo prezioso di uccelli che si staccano dalla terra imbalsamata. La storia degli uomini è da sempre ottenebrata da una stimmata maligna e suicida. Ci aggrappiamo alla normalità come su un albero di foglie morte e di rami senza spine. Pensiamo sia più facile salirvi. Ma su quell’albero troviamo solo frutti avvelenati. E senza spine il nostro sangue non sgorga e non trova la linea ed i contorni. Trova l’abisso, anzi peggio, il non Essere. La diversità di Maria Erminia, è la normalità.
Tanti anni fa ho visto e ho parlato con Elephant Man. Mi ha preso per mano e mi ha fatto salire su scale sconosciute. In cima si è tolto il cappuccio. Ho ammirato il suo volto, ho sentito parole mai udite. Era ancora notte o forse l’alba. Spero di aver capito.

diego_sergio_anza_loghino_firma_002Diego Sergio Anzà

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