DIARIO NOTTURNO – SAN PIERO / POLVERE, UN VIAGGIO NELLA VIOLENZA DI GENERE ( di Diego Sergio Anza’)

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Dopodomani mercoledì 8 marzo, è la ricorrenza della Giornata internazionale della donna. E data più consona l’Amministrazione comunale (Assessorato ai servizi sociali) non poteva scegliere per proporre la rappresentazione teatrale “POLVERE” , un drammatico percorso nella violenza di genere. Testo ed interpretazione di Saverio La Ruina e Cecilia Foti. La pièce è già stata accolta con grande interesse a Milano, Roma, Castrovillari e Messina. A San Piero andrà in scena nell’Auditorium Francesca Manetti Carraro (ex Castello) mercoledì prossimo, come detto, alle ore 10,30. Seguirà un dibattito con gli attori.

Un appuntamento culturale da non perdere vista l’importanza del tema trattato e la sua scottante attualità. È infatti proprio dall’approfondita riflessione che può nascere un autentico sentimento di ripudio della violenza contro le donne e contro tutti gli esseri più deboli. Non bastano leggi e sanzioni; la violenza di genere deve diventare un tabù, un comportamento culturale e civile in questo mondo ancora segnato da atti di insopportabile crudeltà. In particolar modo nell’ambito familiare. E sono proprio le agenzie d’informazione e di formazione che debbono svolgere un ruolo determinante nel far capire come non sia piu possibile proseguire in certe pratiche antropologiche ataviche e disumane. In questo contesto, fondamentale la funzione della scuola. Ed alla rappresentazione saranno infatti presenti gli studenti ed i docenti del comprensorio. Buon teatro, quindi, e buona riflessione dopodomani alle 10,30 all’ex Castello.

 

“Le botte sono la parte più fisica del rapporto violento di coppia; l’uccisione della donna la parte conclusiva. Ma c’è un prima, immateriale, impalpabile. Polvere evanescente che si solleva piano intorno alla donna, la circonda, la avvolge, ne mina le certezze, ne annienta la forza, il coraggio, spegne il sorriso e la capacità di sognare. Una polvere opaca che confonde, fatta di parole che umiliano e feriscono, di piccoli sgarbi, di riconoscimenti mancati, di affetto sbrigativo, talvolta brusco”.

 

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Diego Sergio Anza’

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