DIARIO NOTTURNO – PIPPO ED IL MIRACOLO DELLE CASTAGNE ( di Diego Sergio Anzà)

DIARIO NOTTURNO  – PIPPO ED IL MIRACOLO DELLE CASTAGNE ( di Diego Sergio Anzà)

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Le luci sono tristi e lagrima l’occhio rosa delle mandorle. Ma noi siamo qui seduti all’antico tavolo da Curriera. Per l’occasione, donna Peppina ed Armando hanno riaperto la porta della segreta alchimia.
Pippo non parla. È troppo assorto nei suoi pensieri. È il momento più importante della sua vita. Deve organizzare il suo arrivo, deve capire dove trovare il posto per la sua definitiva casa. Perché non è vero che lì tutto è perfetto, tutto giusto, tutto ordinato. Anche lì permane un mistero ingombrante, quello che ci portiamo dalla vita.
Pippo è silenzioso. Parlo io. Gli faccio vedere un sorriso di ragazzino e la fatica di due mani che reggono un cesto di profumi di mandorla. Ed i sospiri sul bancone che…sospirano ai nuovi caldi intrusi. Poi il ragazzino ritorna giù, di corsa e voglioso. Deve imparare tutti i segreti dell’alchimia. Zucchero, burro, garofano, cannella, semi, vaniglia, cioccolato e latte, che diventano oro.
Pippo ha un grande quaderno, ha scritto ogni cosa, gli hanno svelato tutti i misteri. Ma soprattutto questo gli hanno fatto imparare a memoria: “Devi amare quello che fai. Ogni dolce ha la sua storia: la persona per cui lo prepari, i sentimenti che provi mentre lo prepari… ogni cosa entra nelle mani e mentre impasti pensi con le mani, ami con le mani e crei con le mani”.
Il tempo passa veloce e Pippo ha fretta. Quest’ ultimo volo è stato prenotato dal destino testardo e crudele. Nessuno può esimirsi, nessuno è mai riuscito a ribellarsi.
Insisto per ricordargli almeno il suo miracolo delle castagne.
Tanti anni dopo, la sera tardi il suo vecchio amico passava davanti ai suoi dolcissimi quadri di… Chagall. Con Shalom, il suo cane e lo sguardo allucinato del goloso.
Pippo, gli gridavo; così, facendo finta di volerlo salutare. E lui usciva, sudaticcio, con le sue mani magiche e stanche. Una vita di mani e braccia stanche.
Ti posso offrire qualcosa? No, grazie, il capriccioso a quattro zampe tira come un cavallo drogato. E poi adesso non hai quelle castagne del “TUO” marzapane vestito di cacao; impazzisco al solo pensiero.
Pippo, sornione: siamo in estate, le castagne maturano in autunno. Io: e non puoi fare un miracolo? Dai anticipa le stagioni!
Pippo con i suoi denti stanchi e qualcuno fuggito, sorrideva: solo i santi fanno i miracoli.
Dopo un paio di settimane un forte profumato richiamo. Diego, entra, debbo darti un paniere. Era luglio. Dentro al paniere mi aspettava un bellissimo autunno. Le castagne di Pippo.
Perché Pippo sapeva compiere i miracoli. Perché Pippo era un santo.

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Diego Sergio Anzà 

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