DIARIO NOTTURNO – Maestre? No bestie rabbiose (di Diego Sergio Anzà)

DIARIO NOTTURNO – Maestre? No bestie rabbiose (di Diego Sergio Anzà)

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Entrate piccolini belli, venite. Ora ci mettiamo a giocare, facciamo tanti disegni, cantiamo, balliamo e poi una dolce merendina ad ognuno di voi. I genitori, rassicurati, non sanno che affidano i loro figli nelle mani di bestie rabbiose.
La storia si ripete. Stavolta è successo nella civile Milano. In un asilo nido privato, va in scena il sadismo più depravato, la vigliaccheria più immonda. Bambini in tenera età vengono malmenati, legati alle culle ed alle sedie, rinchiusi per ore nello sgabuzzino buio, uno preso a morsi in faccia. Non è l’unico caso di asilo-lager, ma stavolta l’orribile realtà ha superato ogni immaginazione.
Gli atti di violenza, pur documentati dalle telecamere dei carabinieri, non sono bastati a far spedire per 100 anni in galera (io sarei per una pena più risolutiva, ma non posso dirlo) i due aguzzini. Una è ai domiciliari e l’altro scarcerato. Si sa, la legge italiana ed i suoi imbecilli applicatori, sono ultraseveri solo con qualche disgraziato tossicodipendente o con l’emigrato invasore. More solito.
Non cado nella trappola intellettualoide, di voler cercare di capire e spiegare le….gesta di questa maestrina e del suo presunto complice (altre due insegnanti sono indagate). L’atto infame d’infierire su esseri così piccoli e così inermi, non consente di sfogliare libri di psichiatria o di sociologia. Persone malate? Persone frustrate? Ma quando mai! Criminali e basta. Gente specializzata nel business del “posteggio-bimbi”, che pretende costose rette e che non ha neppure la dignità di svolgere in maniera accettabile il proprio compito. Gente che lucra sulla tenera carne di piccoli innocenti. Appunto a morsi, con le cinghie e col terrore. E con la colpevole compiacenza delle amministrazioni pubbliche che, magari, accreditano queste camere di tortura negli elenchi comunali. Vergogna!

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Ora, ovviamente, questi due kapò troveranno i soliti azzeccagarbugli, i soliti psicologi di giornata, i soliti testimoni fasulli, e la faranno franca, o quasi. La pena la sconteranno tutta, e forse per tutta la vita, le piccole vittime seviziate. Un macigno nella psiche, difficile da sgombrare. Un bastone aguzzo sulla strada della loro età evolutiva.
Chi se ne frega, questo mondo non si interessa più di tanto dei propri figli. La civiltà contadina è un lontano ricordo. Il neomodernismo e la società mercantile sono poco interessati alle figure archetipali di padre e madre. Bisogna solo produrre e consumare. In un delirio di dissolvenza umana. I figli? Dai nonni, se ci sono. Altrimenti posteggiati. E neppure in strutture pubbliche con maestre consapevoli e controllate. No, facilitiamo le imprese private, aumentiamo gli affari. I bambini alla stregua di merce. Uno Stato volutamente incapace di pensare al futuro, cioè ai propri figli.
Succede anche con la Sanità e con tutti i bisogni primari della comunità.
Avanti il privato. Avanti la follia in cui sta tutto naufragando.

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Diego Sergio Anzà

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