DIARIO NOTTURNO – I NOSTRI BUCHI NERI ( di Diego Sergio Anzà)

DIARIO NOTTURNO – I NOSTRI BUCHI NERI ( di Diego Sergio Anzà)

Oh, che straordinaria scoperta! Ero convinto che il cinguettio provenisse dal passerotto che tutte le mattine mi saluta sulla ringhiera del balcone. Sono proprio uno stupidotto romantico. L’uccellino non c’entra niente. Il cinguettio arriva dallo spazio più profondo dell’Universo. Pensate, secondo quanto hanno annunciato grandi scienziati, siamo in grado di captare le vibrazioni prodotte dallo scontro di due buchi neri. È arrivato un secondo segnale. È cominciata l’era dell’astronomia gravitazionale. Pare che anche sull’Enterprise avessero avvertito qualcosa, ma un’epidemia di orecchioni a bordo dell’astronave, ha distolto l’equipaggio. Nelle ultime ore, la notizia di queste increspature dello spazio-tempo è stata accolta in tutto il globo con feste, balli e musica celeste. Solo i passeri, invidiosi, non sono più usciti dal nido. Dico, vi rendete conto? O siete ignoranti e bifolchi come me? Questa è la scoperta delle scoperte. D’ora in poi le sorti dell’umanità cambieranno. Niente più malattie incurabili, niente buchi neri d’ingiustizia, di fame e sete nell’Africa nera, niente inquinamento, niente guerre, niente profughi inghiottiti dal mare, niente femminicidi, niente lavoratori schiavi, niente Mondotrippa. La politica? Una categoria dello spirito. L’Isis? Succhiato dal Buco. Trump e Salvini, sempre più…increspati. Insomma, grazie alle onde gravitazionali, un parto indolore del paradiso terrestre. Finalmente le grandi menti che scrutano il cosmo stanno riuscendo a fare quello che dio si è scordato di fare.I_nostri_buchi_neri_001

Ora, fuor d’ironia, io dico: questi mirabolanti “viaggi scientifici” hanno mai portato in dono qualcosa di veramente determinante per migliorare la vita degli uomini? Mi vengono in mente la bomba atomica ed i missili balistici!

Certo Galileo e Newton ci hanno spiegato cose importanti. Sicuramente la scienza applicata ci consente di far parte della grande Rete e di disporre di strumenti diagnostici sofisticati. Ma la comunicazione tra gli uomini è davvero migliorata? Siamo arrivati all’Oltreuomo? E alle diagnosi ultraperfette sono seguite terapie onniefficaci? E gli strabilianti oggetti supertecnologici di cui disponiamo, ci hanno reso più liberi o più schiavi? E l’energia che ingoiamo con voracità diabolica, quale prezzo ci fa pagare?

Io consiglierei agli illustri indagatori delle fosse nere di rivolgere i loro telescopi su territori più “familiari”. In tanti angoli di questa Terra, dove i buchi neri non solo confliggono, ma si nutrono di carne innocente e si ubriacono di bestiale disuguaglianze, di dolore e di morte. Uno “sguardo scientifico” su queste voragini sarebbe più utile e forse più producente. Del cinguettio del cosmo, penso possiamo tranquillamente fottercene. Almeno fino a quando anche un solo bambino continuerà a morire perché gli neghiamo un sorso d’acqua.

Le vere, importanti scoperte però esistono. Pure io ne ho fatta una di recente, grazie al regalo di una mia carissima amica. Il Sale della Terra, ecco la scoperta. Un film-documentario che ci racconta l’esperienza estetica esemplare e potente del fotografo-umanista Sebastiao Salgado. Un’opera sull’irragionevolezza umana, un respiro malichiano intimo e cosmico insieme. Una preghiera di lirica brutale.

L’obiettivo puntato sulla tragica disvelazione dei nostri infiniti buchi neri.

diego_sergio_anza_loghino_firma_002   Diego Sergio Anzà

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