È stata da poco ufficializzata la fondazione del gruppo partitico Fratelli d’Italia nel centro nebroideo di Raccuja, che si appresta a diventare centro nevralgico del movimento politico a livello provinciale. Partito che qui in Sicilia, soprattutto nel messinese, raccoglie sempre più consensi, come si evince dai resoconti di cronaca locale circa nuovi tesseramenti di amministratori e delle relative presentazioni pubbliche. Il Circolo sarà guidato «da un coordinamento provvisorio (i nomi sono quelli di Salvatore Benedetti, Antonio di Perna, Luca Martella e Natale Procopio, ndr) che gestirà il processo costitutivo ed è rappresentato in Consiglio Comunale dal consigliere Daniele Salpietro, che svolge anche il ruolo di rappresentante in sede di Congresso Provinciale».
Un gruppo under 35 fresco e promettente, i cui componenti, nonostante la giovanissima età, intendono approcciarsi con impegno e onestà al fraseggio politico sulla cosa pubblica, marcando con spirito fervente l’appartenenza al loro territorio.
Il comunicato, diramato nella giornata di martedì 18 febbraio sulla pagina ufficiale del social Facebook e da poche ore attiva in rete, non è scevro da una sviscerata e cosciente analisi dello scenario politico italiano, definito con voce univoca «sconfortante»: attenti alle dinamiche nazionali, ma nondimeno a quelle di chiara impronta locale, i neo Fratelli d’Italia sottolineano come la politica dell’ultimo trentennio abbia «abdicato alla sua funzione di promozione del bene comune e dell’interesse nazionale», e denunciano la degenerazione politica nelle sue smanie personalistiche, il degrado sociale e le conseguenze che questi avvenimenti provocano quotidianamente a scapito di «ogni città in materia di disservizi, corruzione, sfiducia e disoccupazione».
L’azione politica verso cui è teso questo gruppo nascente è alimentata da una forza e da un entusiasmo che sanciscono e amalgamanoin una chiarae integra coesione, che scaturisce dalla condivisione di un comune piano strategico e da medesimi ideali e valori, quali «la salvaguardia della sovranità, della libertà e della democrazia per la nostra Repubblica e per il nostro Popolo, la solidarietà e la giustizia sociale, il merito e l’equità fiscale, una visione spirituale della vita ispirata ai valori della nostra tradizione».
Un ingresso che avviene in punta di piedi, in sintonia con la moderazione e la serietà che il futuro Circolo intende dimostrare, che definisce la propria apertura al dialogo e che non manca di evidenziare l’attivismo di cui la sezione vuol essere portavoce attraverso l’invito rivolto a «tutti i cittadini, che si riconoscono in questi stessi nostri valori e orizzonti, ad aderire, insieme a noi, al progetto in itinere, così da poter partecipare attivamente alla successiva fase congressuale di prossima convocazione, rendendosi protagonisti attivi di un vero cambiamento politico e sociale per la nostra comunità».
Elena Favazzo
